Vodka by Putin

Edoardo Narduzzi
Il livello di gradimento di Vladimir Putin tra gli elettori russi ha raggiunto l'incredibile percentuale del 91 per cento. In Russia, a differenza della Cina, si vota e il Presidente occidentale che per primo ha deciso di schierare le sue truppe contro il Daesh in Siria gode, a differenza di quanto

    Il livello di gradimento di Vladimir Putin tra gli elettori russi ha raggiunto l’incredibile percentuale del 91 per cento. In Russia, a differenza della Cina, si vota e il Presidente occidentale che per primo ha deciso di schierare le sue truppe contro il Daesh in Siria gode, a differenza di quanto si pensi all’estero, del consenso della sua gente. Oggi Putin è la Russia, nel senso che la storia politica dell’uomo coincide con quella del paese. E Putin ritiene che un leader è pagato per prendere decisioni e per rischiare in prima persona. Soprattutto nei momenti difficili. Restare inermi di fronte alle barbarie non è possibile e così Putin ha mosso le navi, gli aerei e le truppe per schierarle in Siria.

     

    Il countdown per il Daesh sul territorio siriano e iracheno è già iniziato e tra qualche mese Putin incasserà il premio per aver saputo agire. Nel frattempo si gode il successo politico degustando due tra le bottiglie di vodka più costose al mondo che affondano le proprie radici nel suo paese. La russa Iordanov, edizione limitata e imbellita da 14mila cristalli Swarovski nella decorazione della bottiglia, che vale 4.500 dollari al pezzo. E l’iconica Kors 24K nella serie speciale dedicata a Giorgio V, il re britannico cugino dell’ultimo zar, in assoluto la vodka più costosa al mondo: 24.500 dollari al pezzo. Una creazione personale dell’ultimo zar della Russia, Nicola II, appassionato distillatore. Dall’ultimo zar al nuovo zar la vodka è tornata in auge.