Riesling post Merkel
L’enologia tedesca ha scoperto un nuovo e interessante segmento di consumatori. Giovani, innovativi e open-minded sono i membri della cosiddetta generation Riesling, tutti con meno di 35 anni. Per conquistarli e portarli a consumare più vino sono state messe a punto strategie di marketing originali. Zero pubblicità sui media tradizionali; poco social media marketing e tanto word of mouth, cioè passaparola, capace di raccontare un’esperienza di consumo in maniera originale e in presa diretta. Facendo molta attenzione nell’impiego delle tecniche più innovative di passaparola elettronico, cioè via web, negli ultimi cinque anni è quadruplicato il livello di conoscenza del vino tedesco da parte dei consumatori anche internazionali con una ricaduta anche sul livello dell’export di vino made in Deutschland cresciuto sempre negli ultimi anni.
I giovani tedeschi, insomma, amano consumare il vino, l’importante è che gli venga raccontata la storia giusta dal conoscente o dall’amico per promuovere nel modo migliore l’etichetta più appropriata. Una situazione che vale anche nell’arena della politica. Le ultime elezioni amministrative tedesche hanno segnato il definitivo tramonto della Spd, il Partito socialista, ridotto ormai a terzo o quarto movimento politico in molti Länder. Cresce il voto conservatore della AfD e cresce il ruolo e il peso della corrente di Wolfgang Schäuble nella coalizione Cdu/Csu. Il ciclo di Angela Merkel pare volgere al capolinea e un eventuale voto pro Brexit a giugno nel Regno Unito potrebbe essere la spallata finale alla cancelliera. A quel punto un euro a due velocità, nel core i paesi tripla A o con basso debito, nella seconda fascia quelli indebitati senza crescita come l’Italia, diventerebbe una tentazione vera per Berlino. La generation Riesling è già pronta a far decollare l’euro a due velocità.
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