Tiziano non si tocca
Grandi firme tutte in gara per difendere il babbo pasticcione. Ma il vecchio Joe primeggia
Badanti in gara. Tiziano Renzi mette nei guai il figlio e tra i renzianissimi giornalisti, sodali di Matteo, si scatena la corsa per accudire al meglio il babbo pasticcione. “Piccoli reati, grandi imbarazzi”. E’ questo il commento di Joe Servegnini – il Bau-Sette-te di via Solferino – e già da questa prima dichiarazione, come ai nastri di partenza, si capisce che non ce ne sarà per nessuno.
Badanti in gara. Grandi firme pro Tiziano. Sempre e solo Joe resta il favorito. Da par suo, dopo aver spiegato a Lilli Gruber la necessità istituzionale di spedire i pensionati ai giardinetti, Servegnini si offre di prendere sotto braccio l’augusto Tiziano e di trascorrere con lui ore liete al parco: “Ho già l’impermeabile!”.
Badanti in gara. Grandi firme pro Tiziano. Servegnini, con la proverbiale incerata addosso, fa proprio pendant col pizzetto candido del babbino di Matteo. Insieme fanno proprio un figurone. Solo che Joe si dimentica sempre delle proteste dell’Associazione ex agenti della Buoncostume. Pur favorito ai nastri di partenza, Joe incontra questo primo ostacolo.
Badanti in gara. Grandi firme pro Tiziano. I veterani della Buoncostume, da sempre allarmati dell’abbigliamento inevitabilmente equivoco – vista la facilità di spalancarsi e poi richiudersi del soprabito gommato – bussano direttamente all’ufficio di Urbano Cairo: “Ma quei due? Sembrano due compagni di merenda!”. L’immagine è l’immagine e tutti i produttori di merendine ritirano le pagine di pubblicità da Sette.
Badanti in gara. Grandi firme pro Tiziano. Conquistata la tolda di Sette, l’intrepido Joe accusa il colpo del mancato introito pubblicitario e però consegna a Cairo, a modo di risarcimento, il blocchetto di buoni taxi per la tratta Milano-Crema e ci aggiunge – vista la buona volontà di Tiziano Renzi di venirgli in aiuto, mettendo una buona parola con qualcuno… – una cartella di voucher per il consumo di 47 ettolitri di acqua.
Badanti in gara. Grandi firme pro Tiziano. E’ tutta chiara e fresca dolce acqua da prendere direttamente dalle tubature di Publiacqua, l’azienda pubblica di Firenze quella che Joe, grazie a Tiziano, porta a Cairo. Forse c’è una fuga di notizia però perché Uliveto, Ciappazzi, Fiuggi e Perrier stracciano i contratti di pubblicità.
Badanti in gara. Grandi firme pro Tiziano. Solo Gazzosa Lurisia resta – ma giusto perché garantisce Oscar Farinetti – per fare cambio merce con gli abbonamenti del Torino (che però, si scoprirà, saranno pagati sull’unghia dal povero Joe, impegnato, con tutta la famiglia, a lavare, stirare e asciugare le magliette dei giocatori; il tutto al grido di “facciamo risparmiare Urbano!”).
Badanti in gara. Grandi firme pro Tiziano. Grandi firme pro Tiziano. Concentrato nel fare guerra ai concorrenti, Joe sgama Massimo Gramellini. Non solo gli usurpa la prima pagina, ma sta anche tostando un Caffè assai bruciante contro il papà di Matteo. Per non dire di Aldo Cazzullo, anche lui risponde per le rime alle lettere di chi solleva la questione Consip. E poi anche Ernesto Galli della Loggia. Tutti urticanti sulla delicata vicende dei pagamenti cash.
Badanti in gara. Grandi firme pro Tiziano. Urge rimediare. Al grido di “nessuno tocchi Tiziano”, Joe dedica tutte le copertine di marzo e aprile all’importante genitore di Matteo mentre quelle di maggio, va da sé, le spalma tutte per il paparino di Maria Elena Boschi, il Pier Luigi. Stesso titolo ogni settimana: “Padre nostro”. L’editoriale, ovviamente, è di Joe ma il servizio portante, ogni settimana, è di Mary Terry Meli: “Renzi dice ai suoi…”.
Badanti in gara. Grandi firme pro Tiziano. Joe, pur preso nella tenzone, accogliendo Mary Meli dimostra temerarietà, non teme di essere superato in renzismo. Nel frattempo le grandi marche dell’alta moda stracciano i contratti di pubblicità per Sette. Joe, infatti, vuole sostituire la settimana della moda con l’agenda degli incontri di Matteo per la campagna delle primarie, settimana dopo settimana fino a celebrare soltanto il proprio impermeabile e il giubbino di Fonzie.
Badanti in gara. Grandi firme pro Tiziano. Urbano Cairo nottetempo va a bussare all’uscio di Pier Luigi Vercesi. Cosparso il capo di cenere, Cairo mostra ai fianchi un pungente cilicio e sulla schiena, i segni di percosse auto-inflittesi dopo aver dato Sette a siffatta suora laica, badessa del sacro giglio.
Badanti in gara. Grandi firme pro Tiziano. Cairo però in un gran guaio. “Torna!”, urla con tutto il fiato in petto ma quello, sventurato, chiude la porta. E neppure spegne la luce. Vercesi lascia che il contatore corra a perdifiato verso una cocente bolletta. Urbano fa un veloce calcolo e sviene. Corre a soccorrerlo Joe, con una candela in mano. Dietro di lui Tiziano Renzi con uno spegnimoccolo pronto. L’incubo continua.
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