Ipotesi di attacco a sorpresa

“Raid aereo americano in Iran contro le basi pasdaran entro agosto”

Redazione

Il piano dell'Amministrazione Bush per lanciare un raid aereo contro l'Iran scatterà entro agosto, secondo una fonte di Asia Times. Per bloccare l'azione militare due senatori americani, a cui sono stati forniti rapporti dettagliati, sono decisi a pubblicare “entro pochi giorni” un editoriale sul New York Times.

    Washington. Il piano dell'Amministrazione Bush per lanciare un raid aereo contro l'Iran scatterà entro agosto, secondo una fonte di Asia Times. Per bloccare l'azione militare due senatori americani, a cui sono stati forniti rapporti dettagliati, sono decisi a pubblicare “entro pochi giorni” un editoriale sul New York Times. Dianne Feinstein, senatrice democratica della California, e Richard Lugar, senatore repubblicano dell'Indiana, sono vincolati dal segreto e non possono scendere nei dettagli, ma sperano di suscitare abbastanza allarme pubblico per dissuadere l'Amministrazione.


    L'annuncio di un attacco imminente – “entro un mese”, “entro sei mesi”, “entro l'anno” – contro l'Iran è ormai una costante della politica americana. L'ultimo è arrivato dal Jerusalem Post, otto giorni fa. La portavoce della Casa Bianca, Dana Perino, non ha potuto che smentire per l'ennesima volta: “La notizia non vale la carta su cui è scritta”. A questo giro il dettaglio che aggiunge realismo è l'obiettivo del raid: non più le installazioni del programma nucleare iraniano, ma le guarnigioni delle forze speciali delle Guardie rivoluzionarie, la Brigata Gerusalemme, incaricata delle operazioni sotto copertura all'estero. Un'operazione antiatomica sul modello Osirak – il raid israeliano che nel 1981 bombardò e distrusse un reattore nucleare in costruzione in Iraq – è invece incerta: come nel piano abortito contro le basi atomiche cinesi nel 1964, oggi le informazioni dei servizi segreti sembrano ancora incomplete e gli ultimi rapporti d'intelligence (sebbene smentiti senza far troppo rumore in seguito) sostengono la tesi di un programma ancora in fase non avanzata.
    Il colpo contro le basi della Brigata Gerusalemme – che lo scorso ottobre il dipartimento di stato ha incluso nella lista delle organizzazioni terroristiche, non era mai successo per un reparto di un esercito nazionale – sarebbe motivato dall'influenza tentacolare che gli iraniani esercitano sul medio oriente. La Brigata Gerusalemme è da tempo specializzata nella sovversione, nelle operazioni segrete e nelle attività terroristiche all'estero, con l'obiettivo di espandere l'egemonia regionale di Teheran. Secondo l'Amministrazione americana, dalle loro basi vicino al confine con l'Iraq arrivano i razzi e gli ordigni esplosivi a carica cava – molto più efficaci contro i mezzi blindati delle rudimentali bombe al fertilizzante in mano alla guerriglia sunnita – usati dalle milizie sciite. I satelliti hanno persino scoperto in una guarnigione una replica della base americana-irachena a Karbala; proprio in quella base, nel gennaio 2007, una squadra speciale ha rapito cinque soldati americani con un blitz preparato alla perfezione. I pasdaran sono in Libano con Hezbollah, in Iraq con l'esercito del Mahdi e nella Striscia di Gaza con Hamas: la loro mezzaluna – come l'ha definita re Abdallah di Giordania – ride maligna su tutta la regione.

    Segnali premonitori e smentite
    I segnali premonitori dell'attacco, sia diplomatici sia militari, si stanno moltiplicando. Dall'invio simultaneo nell'Oceano indiano di tutti e quattro i sottomarini più moderni della marina americana, classe Ohio, capaci di portare 616 missili Cruise e 250 commandos delle Forze speciali, fino agli incontri ripetuti del vicepresidente Dick Cheney con gli alleati sunniti in zona e del segretario di stato Condoleezza Rice con Mosca, per ottenere un tacito lasciapassare dipomatico . La scorsa estate, segnala William Arkin, analista per il Washington Post, aerei americani hanno fatto la grande prova: hanno bombardato talebani in Afghanistan partendo dall'Iraq, un'operazione non-necessaria (gli americani hanno una comodissima base a Bagram) di incredibile complessità, 13 rifornimenti in volo, come andare da New York a Los Angeles e ritorno: la missione ha attraversato i cieli iraniani. Per contrastare il programma atomico potrebbe inoltre essere in corso una guerra segreta di altro tipo: due giorni fa, secondo Iran Press News, un'autobomba a Teheran ha ucciso uno scienziato nucleare. L'anno scorso ne era morto un altro: ufficialmente per una “fuga di gas”, ma due settimane dopo la morte è giunta la notizia del suo avvelenamento.