Le due opzioni di Israele

Hamas si rimangia la tregua e raddoppia l'offensiva missilistica

Redazione

I raid aerei hanno ucciso uno dei leader più duri di Hamas nella Striscia, Nizar Rayyan, capo religioso e politico dell'ala militare del gruppo armato. Il Movimento di resistenza islamica ha prima annunciato e poi smentito di essere pronto ad accettare “a determinate condizioni” la tregua proposta dall'Unione europea. All'operazione israeliana “Piombo Fuso” restano due opzioni.

    I raid aerei hanno ucciso uno dei leader più duri di Hamas nella Striscia, Nizar Rayyan, capo religioso e politico dell'ala militare del gruppo armato. Il Movimento di resistenza islamica ha prima annunciato e poi smentito di essere pronto ad accettare “a determinate condizioni” la tregua proposta dall'Unione europea. All'operazione israeliana “Piombo Fuso” restano due opzioni: proseguire con gli attacchi  dall'alto o scatenare l'assalto via terra. La campagna aerea ha per ora esaurito il suo ruolo consentendo di colpire i centri di comando e controllo di Hamas, uccidendo oltre 350 miliziani – inclusi numerosi comandanti – e demolendo una cinquantina di tunnel utilizzati per i rifornimenti di armi da Rafah.

    I raid da soli non hanno però raggiunto gli obiettivi finali: fermare i lanci di razzi su Israele e far cadere il regime di Hamas nella Striscia. Dall'inizio dell'operazione oltre 300 ordigni sono piovuti in territorio israeliano, inclusi i razzi Grad con gittata di 40 chilometri che minacciano un'area abitata da quasi un milione di persone: ieri almeno 40 razzi e missili sono esplosi ad Ashkelon, Beersheeba Ashdod e altre cittadine a portata delle squadre di lanciatori di Hamas. Un missile ha centrato un condominio di otto piani, senza fare vittime.

    Anche nell'estate 2006 la campagna aerea nel sud del Libano risultò insufficiente, ma proseguì peggio con un attacco terrestre mal preparato, che consentì a Hezbollah di proclamare “la vittoria di Dio” e di continuare a minacciare il territorio israeliano. Ora i militari puntano a scatenare una rapida offensiva terrestre che cancelli militarmente Hamas da Gaza. Una campagna al suolo contro i 15.000 miliziani barricati in un centinaio di chilometri quadrati di bunker e postazioni minate in mezzo alle case può essere vinta in pochi giorni da Tsahal, ma al prezzo probabile di qualche centinaio di caduti tra i militari e di migliaia di vittime – anche civili – tra i palestinesi. Un prezzo alto per il governo israeliano. Ma strappare Gaza ad Hamas consentirebbe di riconsegnarla all'Anp di Abu Mazen e di infliggere la prima sconfitta decisiva alla strategia iraniana di accerchiamento militare di Israele.