Al voto in Israele

Così Lieberman aspetta bello comodo il vincitore fra Kadima e Likud

Redazione

Il vantaggio del Likud su Kadima nei sondaggi ora è così esiguo, ironizza il quotidiano Haaretz, che alcuni deputati del centro già pronti a consegnarsi come transfughi alla destra ci hanno ripensato all'ultimo momento. Il vantaggio di sei-sette seggi di alcune settimane fa si è trasformato in un finale incerto, con scarti di uno-due seggi.

    Gerusalemme. Il vantaggio del Likud su Kadima nei sondaggi ora è così esiguo, ironizza il quotidiano Haaretz, che alcuni deputati del centro già pronti a consegnarsi come transfughi alla destra ci hanno ripensato all'ultimo momento. Il vantaggio di sei-sette seggi di alcune settimane fa si è trasformato in un finale incerto, con scarti di uno-due seggi: è impossibile oggi fare una previsione sull'esito delle elezioni israeliane di domani, più di cinque milioni di elettori per 120 posti alla Knesset. I primi exit poll cominceranno a uscire stasera alle 21, ora italiana. Ma dalla nascita di Israele a oggi nessun partito ha governato in autonomia, senza ricorrere a qualche forma di alleanza o coalizione.

    Così, è già chiaro che Kadima, il partito di centro fondato dall'ex generale Ariel Sharon e oggi guidato da Tzipi Livni, ex membro del Mossad e attuale ministro degli Esteri – ieri ha finalmente ricevuto l'endorsement a denti stretti del premier uscente Ehud Olmert – avrebbe vita difficile anche se ottenesse una vittoria risicata e a sorpresa contro l'ex premier Benjamin Netanyahu. Il Likud ha migliori possibilità di connessione con Ysrael Beitenu – Israele nostra casa – il partito ancora più a destra e in ascesa guidato dal moldavo Avigdor Lieberman. E' verosimile che il Likud, pur con qualche seggio in meno, avrebbe intesa più facile con i falchi di Israele casa nostra. Anche se non è da escludere che, come spesso capita, l'alleanza tra due partiti parenti non possa essere più laboriosa e difficile del previsto. Comunque vada, il risultato migliore sarà quello di Lieberman, che si candida a essere il prossimo ago della bilancia, e a superare con il suo partito il Labour del ministro della Difesa Ehud Barak.

    Dopo le elezioni, si potrà ricominciare a parlare dei negoziati con i palestinesi. Sono in corso trattative indirette per la liberazione del caporale israeliano Gilad Shalit, nelle mani di Hamas dal 2006, in cambio di un cospicuo numero di terroristi. Ma le operazioni militari si sono trasformate in una routine quotidiana di quasi guerra e contrattacchi. Ieri un carroarmato ha ucciso un guerrigliero del Jihad islamico in un'imboscata e due caccia hanno colpito due bersagli militari nella Striscia.