Anticipiamo i testi delle canzoni, parola per parola

Le 'ultime cronache' dei PGR

Redazione

"Ultime Notizie di Cronaca" è un buon lavoro di artigianato. Ottimo. C'è mestiere, esperienza, capacità mentale e manuale. Non ha pretese che non siano riducibili a un onesto lavoro svolto con passione e piacere. 'Labora' vale per tutti 'et ora' non farebbe male a nessuno, anzi. Provare per credere".

Giovanni Lindo Ferretti

    "Il lavoro svolto non risponde ad alcuna richiesta o volontà artistica tanto meno d'avanguardia. L'avanguardia è saldamente al potere ovunque, nell'arte, e si autocelebra, sotto l'alto patrocinio del Presidente della Repubblica, nel centenario del manifesto futurista. Bleah!
    "Ultime Notizie di Cronaca" è un buon lavoro di artigianato. Ottimo. C'è mestiere, esperienza, capacità mentale e manuale. Non ha pretese che non siano riducibili a un onesto lavoro svolto con passione e piacere.
    'labora' vale per tutti 'et ora' non farebbe male a nessuno, anzi. Provare per credere".

    Giovanni Lindo Ferretti

     

    Esce domani l'ultimo (pare) disco dal titolo "Ultime notizie di cronaca", del trio dei PGR formato da Giovanni Lindo Ferretti (nella foto), Giorgio Canali e Gianni Maroccolo (etichetta Universal). Anticipiamo i testi delle canzoni.

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    Cronaca montana

    gente che fa buio avanti sera  
    gente da basto.  Da bastone.  Da galera

    risuona la parola    detona    rimbomba in me
    cassa armonica:
    far fronte e in marcia    tra timori sgomenti    e baldanza festante

    - certo le circostanze non sono favorevoli
    - e quando mai?
    - bisognerebbe … bisognerebbe niente
    - bisogna quello che è. Bisogna il presente

    un contagio dell'anima    come pestilenza
    decreta l'evidente:
    il tempo che corre    il tempo moderno
    scivola al piano    s'ammassa, s'appiatta.    Livella, l'odierno

    - certo le circostanze non sono favorevoli
    - e quando mai?
    - bisognerebbe … bisognerebbe niente
    - bisogna quello che è. Bisogna il presente

    questo è un buon rifugio   
    in campo aspro, scosceso    eroso ed addolcito    d'acqua e vento
    bastione naturale    in prospettiva ariosa

    terra di passo, di sella, di slitta, mal s'addice alla fretta
    sa che tutto passa e tutto lascia traccia

    - certo le circostanze non sono favorevoli
    - bisognerebbe … bisognerebbe

    nato tra i morti, sui monti    vivo sui monti, tra i morti
    e non c'è lama che possa recidere    la languida catena

    GENERAZIONE SU GENERAZIONE

    - certo le circostanze non sono favorevoli
    - e quando mai?
    - bisognerebbe … bisognerebbe niente
    - bisogna quello che è. Bisogna il presente
     

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    Cronaca del 2009 (5769)

    indifferenti al mistero    che ci nutre e ci avvolge
    schiavi delle voglie    sensibili e patetici
    immersi in mesti tormenti
    tra prevenzioni e aggiornamenti    fecondi d'aborto
    e democratiche soluzioni eutanasiche

    noto una qualcerta difficoltà    difficoltà nel procedere

    l'inverno del nostro scontento
    non vede    non sente    dimentica presto
    aspettiamo giorni di sole    calendari di primule e viole
    viene bufera    balorda primavera   

    ciò che ci pare profondo    è increspatura
    certifichiamo radice    una fluorescenza in superficie

    noto una qualcerta difficoltà    difficoltà nel procedere

    la luce della ragione    illumina le tenebre
    sono pur sempre    tenebre
    pur sempre    tenebre

    difficoltà difficoltà, difficoltà nel procedere
    shanà tovà

    5769  
     

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    Cronaca di guerra I

    boom economici    risorse energetiche
    guai finanziari    spot pubblicitari
    high-tech    bio-tech    igiene genetica
    bolle    fondi sovrani

    nel sol dell'Avvenire    che avviene 
    nel sol dell'Avvenire    che è

    l'uomo s'assottiglia    dimensione catodica
    immagine dislocabile    monodimensionale
    porno-maniacale    reality e virtuale

    già consumatore    l'uomo si vuole clone
    una merce qualsiasi    lo era da schiavo
    lo sarà da padrone

    armate schierate    ambo i lati del fronte
    così che il fuoco amico    è tanto il primo che l'ultimo

    tecnologie obsolete    congegni scaduti    scorie rifiuti
    a tessere l'ordito    d'un sudario calvario

    novantanove guerre    nel sol dell'Avvenire    novantanove
    novantanove e una    come nessuna    mai dire mai col senno di poi

    la carne s'è fatta vendetta    il corpo è la bomba perfetta
    pacco esplosivo    sigillato in provetta
    bomba intelligente    sporca    asettica
    il corpo è la bomba perfetta    la carne s'è fatta vendetta
     

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    Cronaca del ritorno

    appurato che    ciò che mi serve    non lo si può comprare
    nemmeno perorare troppo a lungo    che ci si incanta
    come la puntina    sull'LP vinile rosso    che più non posso
    ripete ad libitum    di Valium    di Serenase Tavor

    per quello che è stato    sono nominato
    per quello che è    avvenne che
    non contento di me   tornai a casa

    E DIETRO L'ANGOLO VORTICI IN VERTICALE VORAGINI    

    come camminare a Trieste    quando s'alza la bora e
    tutto ciò che si muove geme    geme e s'intona
    lo spazio s'agita    m'inquieta    rabbuia
    lo spazio s'agita    s'inquieta    m'accora

    i mie passi sul passato    ciò che era    ciò che è stato
    l'incedere su ieri    con tutti i suoi pensieri

    IL FUTURO È SICURO    UN POCO POSTUMO, UN POCO PREMATURO

    canto ballo rido    allegro mi dispero
    montano    italico    cattolico-romano
    a cuor contento    nel tempo dello smarrimento
    scampato a gelate precoci e
    con concorso di colpa    a infestazioni a parassiti
    alla rancorosa sequela delle rivendicazioni

    i numeri non sono che
    l'infinita variazione dell'uno
    mistero della vita    mirabile visione
    destino    dono

     

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    Cronaca d'inverno

    la neve imbianca le cime    il bosco spoglio luccica di brine
    un suolo d'oro    di bronzo, di piombo
    ingioiellato rosso    e pervinca

    cala la dominante spenta   
    come panno grezzo    che tradizione comanda

    arriva il salmastro dal sud    il naso l'odora
    un'aria a contrasto    spinge il gelo del nord    giù nella gola

    giorni di sole    bianco blu    in taglio netto
    pungono gli occhi    per lucida purezza

    giorni che non servono parole
    il fiato si condensa    in sbuffi di vapore

    giorni di tormenta    in neve scossa   
    sprangato il mondo    a gambe e braccia
    ciò che la mano tocca.

    giorni che non servono parole
    il fiato si condensa    in sbuffi di vapore

    giorni di sole    bianco blu    in taglio netto
    pungono gli occhi    per lucida purezza
     

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    Cronaca di guerra  II

    leggiadre colombe    crudeli rapaci
    vanno all'assalto    di falchi incappucciati
    oche inchiodate    oche intubate
    credono il patè loro forma sostanza
    vasetto cremoso    spalmabile in ogni circostanza

    novantanove guerre
    di spazi viscerali    cosmogonie tribali
    novantanove guerre e una
    quella che come te, come te
    non c'è nessuna

    combattono i millenni    popoli nazioni
    anni di piombo    illuminismi tradizioni
    notti imbiancate    giorni incupiti
    nel sol dell'Avvenire    lotta accanita
    la pace degli umani    summa delle loro illusioni

    novantanove guerre …

    obbligo di dialogo    sfibrato    ad oltranza
    lo invoca chi arretra    lo scansa chi avanza
    ognuno basta a sé    ma il conto non torna

    novantanove guerre
    di spazi viscerali    impotenze letali
    e corrono i politici    ai microfoni, ai flash:
    la riffa diplomatica mette in palio il nobel
    val bene una guerra    la pace di un nobel

    novantanove guerre e una quella che come te non c'è nessuna
    quella che mai dire mai    quella che devi e non vuoi
    quella che mai dire mai    quella che devi e non puoi
    quella che mai dire mai   col senno di poi
     

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    Cronaca filiale

    si scompone il mio giorno in ore senza contorno
    i miei gesti in cadenza    le parole a sequenza

    lesto nel pudore    audace in tenerezza
    t'avvolgo in premure    come soffusa brezza

    un figlio adulto, paterno
    una madre in bilico
    tra ieri e l'eterno        oggi è ieri        domani è eterno

    è il quarto comandamento
    il nostro inverno contento

    non sono quello che avresti voluto
    Tu non sei più quella che sei stata e
    così non ti sei mai immaginata

    gesti in cadenza    parole in sequenza
    conclamata ogni mancanza
    ci resta    immagine e somiglianza
    ci resta    immagine

    Immagine e somiglianza
    immagine e somiglianza
    immagine e somiglianza
    ci basta ne avanza

    giorno che viene    giorno che va    un giorno vale un giorno

    quando tu eri forte camminavo lontano
    mi giocavo la sorte
    nel tempo del tuo bisogno
    ti sono vicino ti sono sostegno
    per impulso vitale    per legge naturale
    per languida catena maternale filiale 
     

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    Cronaca settimanale

    dal lunedì alla Luna    al venerdì di Venere
    tendono le cime i monti
    tremuli di fede    in arenarie scosse
    sbocciano di basalti  
    sbocciano in crete e marmi

    nello Shabbat della contemplazione
    e la Santa domenica nostra di Resurrezione
    per un perfido scarto    snodano su ruote
    processioni intasate e stipate
    ad assedio    che si frantuma    ed esplode

    profane mense    ipercaloriche
    od olocausti di tavolette organiche
    in paramenti    high-tech

    nello Shabbat della contemplazione …

    poi viene l'ora che in terra scolora
    l'ora che il cielo s'indora
        rosa    ocra    viola
    l'ora che tutto è preghiera
        l'ora che ora.
    l'ora che in terra scolora
    l'ora che in cielo s'indora
    l'ora che tutto è preghiera

    nello Shabbat della contemplazione
    e la Santa domenica nostra di Resurrezione
    per un perfido scarto    snodano su ruote
    processioni intasate e stipate
    ad assedio    che si frantuma    ed esplode
    in profane mense    ipercaloriche
    od olocausti di tavolette organiche
    in paramenti rigorosamente high-tech
    in paramenti rigorosamente high-tech
     

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    Cronaca divina

    squarciato a metà    il velo del Tempio
    piomba il buio sulla terra
    mentre una scintilla    in stilla d'acqua e sangue
    feconda la storia    piaghe e gloria

    il mio Signore muore sulla croce

    il mio Signore nasce in fredda notte
    povero tra poveri
    scansati i Troni    le Potestà    Dominazioni
    l'adorano i pastori    l'implorano madri, centurioni    incanto santo

    il mio Signore è ebreo    sigillo d'Alleanza
    schiusa al mondo
    amore    giustizia    la bellezza
    verità   potenza    la salvezza

    è dolce più del miele    riarso più del sale
    amaro più del fiele  
    è immenso più del mare / è immenso più del cuore

    è calore carnale    è respiro fetale    è la vita che vive.

    è la vita che vive    ciò che la precede    la segue e sopravanza
    non una sentenza    ma Mistero
    l'amore    il bello    vero
    chi sono    se tu    ti curi di me?
    Eli Eli lama sabactani

    Ascolta il singolo dalla pagina di Myspace di Giovanni Maroccolo