Da Riad al Cairo - Guarda il video del discorso

La voce di al Qaida anticipa Obama che lima il (gran?) discorso

Redazione

Dopo l'incontro riservato con il re saudita, il presidente americano, Barack Obama, arriva questa mattina in Egitto per pronunciare il suo attesissimo messaggio di riconciliazione con il mondo islamico. Ha scelto la vecchia tana del lupo: l'università della capitale.

Leggi Il discorso di Obama al Cairo - Leggi Perché mi auguro che Obama se la cavi di Giuliano Ferrara

    Il Cairo. Dopo l'incontro riservato con il re saudita, il presidente americano, Barack Obama, arriva questa mattina in Egitto per pronunciare il suo attesissimo messaggio di riconciliazione con il mondo islamico. Ha scelto la vecchia tana del lupo: l'università della capitale. Trent'anni fa in quel luogo gli studenti irrequieti, delusi dalla teoria marxista, si trasformarono in rivoluzionari islamisti: quel primo nucleo di jihadisti diventò al Qaida. Tra quegli studenti c'era anche l'attuale numero due, Ayman al Zawahiri, che due giorni fa ha diffuso un nuovo audio contro Obama e i suoi “messaggi di sangue”. Ieri è arrivato un altro audio estremista, attribuito a Osama bin Laden, che contiene riferimenti attuali. Entrambi i leader di al Qaida cercano di giocare d'anticipo su un concetto solo: “Musulmani non credete a quello che dirà Obama”.

    Obama è atterrato ieri nella capitale saudita per la prima tappa del viaggio. Il Gran discorso di oggi, le elezioni di domenica in Libano e quelle del 12 giugno in Iran sono i tre appuntamenti che definiranno la politica mediorientale del suo mandato. E il presidente non poteva prima non consultarsi  con re Abdullah, partner strategico aggiunto al programma di incontri all'ultimo. Questa volta, Obama non si è inchinato davanti al sovrano, come al G20 di Londra. Per parlare sono andati al ranch reale di al Janadriyah, dove l'aria condizionata rinfresca centinaia di purosangue. L'Arabia Saudita è la nazione più forte nella coalizione sunnita che si oppone al potere dell'Iran e dei suoi alleati regionali, Siria, Hamas e Hezbollah. Ieri l'Egitto ha invitato l'ambasciatore iraniano al discorso di Obama, come un segnale di distensione. Teheran, presa alla sprovvista, sta ancora “valutando”.

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