Il successo di Britney Spears in Russia? Essere sopravvissuta
La Russia per chi cerca di tornare a una dieta equilibrata non è proprio la meta più azzeccata. Lo ha capito anche Britney Spears, reduce da un tour tra Mosca e San Pietroburgo più simile a una campagna di guerra che a una passeggiata. Alla regina del “teen pop” è successo di tutto. Minacce di morte, un brutto incontro con la famigerata polizia locale, ingorghi chilometrici, sospetti sui tre Suv Mercedes del corteo.
Mosca. La Russia per chi cerca di tornare a una dieta equilibrata non è proprio la meta più azzeccata. Lo ha capito anche Britney Spears, reduce da un tour tra Mosca e San Pietroburgo più simile a una campagna di guerra che a una passeggiata. Alla regina del “teen pop” è successo di tutto. Minacce di morte, un brutto incontro con la famigerata polizia locale, ingorghi chilometrici, sospetti sui tre Suv Mercedes del corteo; persino un motociclista andatosi a schiantare proprio davanti ai suoi occhi. E il vero successo non è stato sul palco, ma nell'essere riuscita a uscirne viva. Il cattivo giorno si vedeva dal mattino. Una serie di avvertimenti sinistri via e-mail, ricevuti da parte di un russo con qualche rotella fuori posto, avevano preceduto la partenza della pop idol. E le intimidazioni non riguardavano soltanto la vita della cantante, ma anche quella dei due figli, Sean Preston e Jayden James. Gli stessi dei quali Britney aveva perso l'affidamento – poi mezzo riacquisito – nella lunga battaglia legale con l'ex marito, Kevin Federline, mollato via sms nel novembre 2005.
Non è facile essere Britney Spears. Le lettere minatorie però rendono la cosa ancora più complicata e hanno fatto capire alla cantante che la tournée non sarebbe stata esattamente un viaggio di piacere nel regno della pace e della fratellanza. Così lei ha lasciato i due pargoli in una camera d'albergo a Londra, sotto le amorevoli cure dei familiari. Ma il suo “Circus tour”, volente o nolente, era da portare nella terra di Putin. La cantante era tanto spaventata da decidere, dopo il concerto di domenica 19 luglio a San Pietroburgo, di abbandonare immediatamente il paese e trascorrere due notti in Scandinavia prima della tappa a Mosca. E il calore dei fan – erano in 15.000 ad osannarla al Palazzo del ghiaccio – non è bastato a toglierle la fretta di andar via. Ma la partenza non è stata proprio immediata. Sulla strada per lo scalo aereo di Pulkovo, desiderosa di raggiungere il suo jet privato dopo aver trascorso sette ore sul Baltico per la sua prima assoluta in Russia, la cantante ha assaggiato una delle classiche esperienze spiacevoli che il paese in questione inevitabilmente riserva: un incontro da vicino con la polizia stradale. “Documenti!”, ha scandito in chiare lettere cirilliche il pubblico ufficiale. Con quella solita espressione che non promette nulla di buono.
L'aria sospetta dei tre Suv Mercedes del corteo, identici, con targhe moscovite, aveva a quanto pare inquietato la polizia del Baltico. E la Spears ha capito che cosa sono i controlli da quelle parti. Nonché il rischio di una multa per non si sa bene quale infrazione. Per fortuna lo “scandalo internazionale” è stato scongiurato. La polizia ha realizzato che il corteo era quello di una che conta, almeno nel mondo della musica, e l'ha lasciato proseguire. Anzi per darsi un tono e far capire di sapere le lingue, il poliziotto ha augurato “bon voyage”. A quel punto l'auto ha accelerato, ma per un tratto davvero breve: un ingorgo colossale, per un incidente d'auto con morto, aveva intasato la strada per chilometri. Britney non deve aver dormito sogni tranquilli nei giorni successivi. Siccome lo spettacolo deve continuare, è però tornata in Russia per l'ultima tappa: Mosca, allo stadio Olimpico, lo scorso 21 luglio. Sulla via del ritorno verso l'aeroporto, altro incidente: un motociclista si schianta proprio davanti ai suoi occhi. Il giorno dopo la Pravda scriveva: “Per qualche strana ragione, Britney ha deciso di non mangiare niente della cucina russa”. Nessun riferimento esplicito alla comprensibile eventualità che avesse perso l'appetito.


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