Amori e disamori/ 7

“Vengo a prenderti, pagherai per quello che hai fatto”. Tutte le parole dell'“instancabile” Eliot

Redazione

Tutte le tante parole dell'ex governatore di ferro Eliot Spitzer. “Quando ero ragazzino mi toccava sempre fare il lavoro sporco nella mia squadra di calcio. Ero quello che faceva in modo che gli altri fossero espulsi. Giochi duro, giochi cattivo e speri di non essere beccato” (dicembre 2005, durante un'intervista televisiva a “Comedy Center” con Stephen Colbert).

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    Tutte le tante parole dell'ex governatore di ferro Eliot Spitzer.

    Le buone abitudini fin da giovane. “Quando ero ragazzino mi toccava sempre fare il lavoro sporco nella mia squadra di calcio. Ero quello che faceva in modo che gli altri fossero espulsi. Giochi duro, giochi cattivo e speri di non essere beccato” (dicembre 2005, durante un'intervista televisiva a “Comedy Center” con Stephen Colbert).

    Il dovere di perseguire.
    “Ho capito che avevo il dovere di perseguire Dick Grasso quando John Reed, che allora era il presidente del board della New York Stock Exchange, arrivò nel mio ufficio e mi consegnò il report con l'inchiesta su Grasso e mi disse: ‘Eliot, il nostro board non vuole occuparsi di questo, devi farlo tu'” (febbraio 2006, durante il programma “Mad Money” della Cnbc. L'allora procuratore generale aveva appena citato in giudizio l'ex capo della New York Stock Exchange, Richard Grasso, perché voleva conoscere la “natura” del suo stipendio da 187 milioni di dollari).

    E ti vengo a cercare. “Mr Whitehead, ora è una guerra tra me e lei, e lei ha sparato il primo colpo. La verrò a prendere, non si preoccupi. Pagherà il suo prezzo. Questo, si ricordi, è soltanto l'inizio, e lei pagherà con tutti gli interessi per quello che ha fatto” (gennaio 2006, in risposta a un articolo di John Whitehead, ex presidente di Goldman Sachs, sul Wall Street Journal in cui criticava l'operato di Spitzer nei confronti del capo del colosso assicurativo Aig, Maurice “Hank” Greenberg. Secondo quanto riportato da Whitehead, l'ex procuratore generale lo minacciò al telefono).

    Prima in tv poi in tribunale. “Mr Greenberg ha commesso una frode, un atto illegale. Ora ci resta soltanto da capire se c'è una responsabilità civile o se si tratta di un vero e proprio atto criminale” (Spitzer in conferenza stampa nel marzo del 2006, parlando di Greenberg, che non aveva ancora testimoniato. Greenberg si dimise, ma poi tutta la linea accusatoria di Spitzer cadde senza che si trovassero atti criminali del businessman).

    Perché lo faccio.
    “I nostri avversari pensano che le missioni contro la corruzione a Wall Street abbiano un che di populismo soltanto perché cercano di garantire equità e giustizia, senza guardare in faccia nessuno, al di là che tu sia un investitore o un operaio. Le nostre azioni non sono fatte per far collassare le istituzioni, ma per farle funzionare propriamente” (settembre del 2004, rispondendo a chi lo accusava di voler sistematicamente colpire i grandi della finanza e Wall Street, facendo uscire indiscrezioni dal suo ufficio senza poi dare seguito a iniziative legali. Nel 2005, Time lo mise in copertina celebrando “L'instancabile crociato”).

    Cancellare la lavagna.
    “Se sarò eletto a governatore dello stato di New York, ripartirò da zero, la lavagna sarà cancellata. Dopo tre anni da governatore, a nessuno interesserà più se sono stato un procuratore generale bravo, cattivo o mediocre” (durante la campagna elettorale per diventare governatore, nel 2006).

    Diversivi.
    “Qualche volta voi giornalisti dovreste rendervi conto che buona parte delle cose che facciamo sono messe in opera soltanto per distrarvi, e riuscire così a fare il resto del lavoro” (il governatore Spitzer durante una conferenza stampa, nel luglio del 2007, quando i reporter lo bersagliavano di domande per sapere perché e come il suo direttore della comunicazione e altri consulenti avevano cercato di usare la polizia per ottenere informazioni su un rivale repubblicano)

    Un po' giusto. “Mi sono dato una regola semplice. Non chiedo mai se un caso è popolare o impopolare. Non chiedo mai se è piccolo o grande, facile o difficile. Chiedo semplicemente se è giusto o sbagliato” (uno spot di Spitzer mandato in onda duranta la sua campagna per diventare governatore dello stato di New York nel 2006).

    Un po' sbagliato.
    “Ho agito in un modo che ha violato gli obblighi che ho preso nei confronti della mia famiglia e che ha violato il mio, e di tutti, senso di ciò che è giusto e di ciò che è sbagliato” (in conferenza stampa, ammettendo il coinvolgimento in un giro di prostitute).

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