Storie di ordinario regime mediatico
In Turchia Erdogan piega con una maximulta il tycoon dei media che gli fa la guerra, il País giura vendetta a Zap che lo ha lasciato in un mare di debiti per far guadagnare l'amico più docile e il duo Kirchner spara (da sinistra) contro la Rep. dell'Argentina con una legge “che mette paura”. Storie di ordinario regime mediatico dal mondo.
TURCHIA. Il megagruppo mediatico turco guidato dal tycoon Aydin Dogan rischia il fallimento per una multa miliardaria arrivata dopo l'indagine del fisco. Dogan è da sempre molto critico con il premier, Recep Tayyip Erdogan, e molti pensano che la multa – affibbiata a due riprese, ora è di 3,2 miliardi di dollari – sia un regolamento di conti. Leggi l'articolo.
SPAGNA. Il gruppo Prisa da qualche mese formula ruvide critiche al governo socialista a cui da sempre è molto vicino. Prisa possiede, oltre al País e altre testate, una pay-tv via satellite che è stata danneggiata da una legge approvata nel mezzo dell'estate da un Consiglio dei ministri straordinario. La norma regolamenta la tv digitale terrestre a pagamento e ha favorito un altro gruppo, Mediapro, guidato dall'imprenditore catalano Jaume Roures Llop, con un passato trotzkista, e molto vicino al premier José Luis Rodríguez Zapatero. Leggi l'articolo.
ARGENTINA. Il governo di Cristina Kirchner l'ha ribattezzata “Ley de Medios”: Legge dei Media. L'opposizione la chiama “Ley de Miedos”: Legge per Mettere Paura. Già approvata dalla Camera, è in queste ore in dirittura di arrivo al Senato. Quello che sta accadendo in Argentina potrebbe vagamente evocare la situazione che si determinerebbe in Italia se un governo di sinistra facesse una nuova legge tale da costringere Mediaset a vendere quasi tutto. Con qualche differenza. Leggi l'articolo.
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