L'Ue regala 129 milioni alla Siria. Perché?
L'Ue ha deciso di premiare con 129 milioni di euro l'oltranzismo della Siria, la sua ribadita volontà di non allentare – anzi di rafforzare – l'alleanza con l'Iran, il gioco di guerra che sta conducendo in Libano contro Israele e ora anche il suo rifiuto di permettere l'accesso agli ispettori dell'Aiea al sito nucleare militare bombardato dagli israeliani nel 2007.
L'Ue ha deciso di premiare con 129 milioni di euro l'oltranzismo della Siria, la sua ribadita volontà di non allentare – anzi di rafforzare – l'alleanza con l'Iran, il gioco di guerra che sta conducendo in Libano contro Israele e ora anche il suo rifiuto di permettere l'accesso agli ispettori dell'Aiea al sito nucleare militare bombardato dagli israeliani nel 2007. Questo finanziamento non soltanto cementa il regime di Bashar el Assad, ma suona anche come vergognoso avallo dell'Europa a una Siria che con solare evidenza sta dispiegando tutte le sue forze per innescare un nuovo conflitto in medio oriente, di cui l'aggressione a freddo dell'esercito libanese a quello israeliano di giorni fa è soltanto un anticipo.
Ma la pachidermica inerzia dell'Ue non sa e non vuole confrontarsi con le dinamiche reali. Tre anni fa l'Ue e gli Stati Uniti di Obama decisero di tentare di sganciare la Siria dall'alleanza oltranzista con l'Iran. In questa prospettiva erano predisposti aiuti e finanziamenti, come quello di venerdì. Ma oggi è chiaro che quella strategia è fallita. Lo stesso Barack Obama ne ha preso atto e il 30 luglio ha prorogato il blocco – rivolto alla Siria – dei beni per le persone che “minacciano la stabilità del Libano perché il proseguimento del trasferimento di armi a Hezbollah, incluse armi molto sofisticate, mette in pericolo la sovranità del Libano, e contribuisce all'instabilità politica ed economica della regione”. Resta ora da capire se l'Ue sia cieca e sorda, o complice.
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