Calta ci cova
Il centro sognato da Caltagirone guarda più a destra che a sinistra
Il partito dei siculi, inteso come quella buona fetta dell'Udc che dovendo scegliere con chi schierarsi tra Pd e Pdl non avrebbe dubbi e sceglierebbe il Cav., ha uno sponsor pesante che si chiama Francesco Gaetano Caltagirone. L'imprenditore romano, abituato a osservare con garbato distacco le vicende legate al partito guidato dal genero (Casini è marito di Azzurra Caltagirone), ha scelto da tempo di non rilasciare in nessuna occasione commenti pubblici.
Leggi Le fatiche di Casini per trattenere i suoi dalle nozze con il Cav.
Il partito dei siculi, inteso come quella buona fetta dell'Udc che dovendo scegliere con chi schierarsi tra Pd e Pdl non avrebbe dubbi e sceglierebbe il Cav., ha uno sponsor pesante che si chiama Francesco Gaetano Caltagirone. L'imprenditore romano, abituato a osservare con garbato distacco le vicende legate al partito guidato dal genero (Casini è marito di Azzurra Caltagirone), ha scelto da tempo di non rilasciare in nessuna occasione commenti pubblici che possano interferire con le strategie adottate dal partito di cui è anche generoso finanziatore (l'Udc). Chi conosce bene però l'editore del Messaggero sa che esiste un punto di carattere squisitamente culturale intorno al quale le idee del Calta non sempre coincidono con quelle che ogni tanto appaiono prevalenti ai vertici dell'Udc.
Ovvero che, dovendo riflettere su quale universo sia più conforme alla natura di un partito come l'Udc, in linea non solo teorica Caltagirone tra centrosinistra e centrodestra non avrebbe dubbi: sceglierebbe i secondi. Anche per questo non può sorprendere se uno dei quotidiani che ha riportato con più attenzione le posizioni dei ribelli siciliani sia stato proprio il Messaggero, giornale edito dal costruttore romano; e allo stesso tempo non può stupire se due scenari politici che Caltagirone osserva con spirito positivo sono quelli sperimentati dai due massimi esponenti del Pdl laziale: Gianni Alemanno e Renata Polverini. Per ragioni diverse, sia il presidente della regione sia il sindaco di Roma hanno deciso di aprire le porte della propria maggioranza all'Udc di Casini.
Polverini lo ha fatto pochi mesi fa al termine di una lunga e spericolata trattativa con i dirigenti locali dell'Udc (conclusa con l'assegnazione di due assessorati alla regione all'Udc). Alemanno ha invece ammesso di essere intenzionato a fare lo stesso in una delle ultime giunte convocate prima delle vacanze, quando il sindaco ha confessato agli assessori che da qui agli stati generali del prossimo 9 novembre “la giunta potrebbe aprirsi a nuovi membri centristi”. Si tratta di due esperienze isolate che dovranno essere rodate, ma non c'è dubbio che tra tutte le sirene che quotidianamente cercano di sedurre il partito di Casini quella che meno dispiacerebbe al Calta, al momento, suona più a destra che a sinistra.
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