Tra lesbo-chic e “Drive In”
Dopo l'Unità, anche il Fatto insinua ma non rileva granché, quando pubblica una manciata di foto scattate ad Arcore o in qualche discoteca, e ritenute utili quanto basta alla trasformazione mediatica di una festa in un'orgetta softcore. Polemizzare una volta in più contro gli spacciatori di documenti giudiziari e gossipari suonerebbe vano, come gettare acqua vergine in un pozzo sperando di ripulirlo dalla melma. Più interessante è forse indagare con spirito non serioso ma un po' semiologico il significato degli scatti in questione e il loro uso puritanamente censorio.
Dopo l'Unità, anche il Fatto insinua ma non rileva granché, quando pubblica una manciata di foto scattate ad Arcore o in qualche discoteca, e ritenute utili quanto basta alla trasformazione mediatica di una festa in un'orgetta softcore. Polemizzare una volta in più contro gli spacciatori di documenti giudiziari e gossipari suonerebbe vano, come gettare acqua vergine in un pozzo sperando di ripulirlo dalla melma.
Più interessante è forse indagare con spirito non serioso ma un po' semiologico il significato degli scatti in questione e il loro uso puritanamente censorio. Tolta un'istantanea goliardica di Lele Mora, restano due bacini saffici, un paio di gambe nude con piedi dalle unghie smaltate, una fanciulla (Barbara Guerra, scrivono) abbigliata come la migliore poliziotta statunitense di un immaginario da anni Ottanta (manette in mano e scollatura felice).
Ebbene? Gli antipatizzanti che eccepiscono in fatto di morale ora ripiegano sulla scarsa eleganza dei dopocena berlusconiani. Ma lo fanno come se il lesbo-chic l'avesse inventato il Cav. e non l'ideologia sessualmente corretta e libertaria che incorona tutti i giorni i baci saffici di Madonna e delle sue conturbanti imitatrici (ultime Belen e Canalis a Sanremo); come se la moda e la fantasia pubblicitaria di Oliviero Toscani non avessero dilatato ben oltre il confine della legittimazione erotica. E come se la cinematografia o alcuni spettacoli in prima serata (anche sulla tivù di Stato) non avessero reso dolcemente obsoleto, e in così poco tempo, lo stile del “Drive In” di cui la sexy poliziotta non è che il pallido lascito per una serata vintage, né peccaminosa né innocente. Privata.


Il Foglio sportivo - in corpore sano
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