La rivolta spompata
Gli scontri fra l'esercito del Bahrein e la minoranza sciita
Hassan Madan, il leader più liberale dell'opposizione in Bahrein, cerca di tenere i sospetti dell'occidente lontano dalle piazze del paese, dove si manifesta da settimane contro il governo. “Iran e Hezbollah non possono avere alcun ruolo nella nostra protesta – ha dichiarato pochi giorni fa al quotidiano al Masry al Youm – Le loro parole possono soltanto complicare i nostri sforzi.
Hassan Madan, il leader più liberale dell'opposizione in Bahrein, cerca di tenere i sospetti dell'occidente lontano dalle piazze del paese, dove si manifesta da settimane contro il governo. “Iran e Hezbollah non possono avere alcun ruolo nella nostra protesta – ha dichiarato pochi giorni fa al quotidiano al Masry al Youm – Le loro parole possono soltanto complicare i nostri sforzi. Chiediamo, invece, un impegno politico per risolvere la crisi”.
Gli scontri fra l'esercito del Bahrein e la minoranza sciita hanno convinto i vicini sauditi a inviare i loro carriarmati per riportare la legge a Manama prima che sia troppo tardi. Il capo del partito al Wefaq, Sheikh Ali Salman, ha detto senza troppi giri di parole che i soldati stranieri “se ne devono andare dal Bahrein”. Ma gli slogan che hanno più forza per le strade del paese arrivano dall'altra parte del Golfo Persico, appartengono ai clerici iraniani e agli ufficiali di Hezbollah che promettono sostegno ai loro fratelli sciiti e chiedono di “resistere nella lotta”.
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