L'ultimo saluto di Gaza a Vittorio Arrigoni
Il corpo di Vittorio Arrigoni, l'attivista italiano ucciso venerdì scorso dopo essere stato sequestrato da un gruppo di salafiti nella Striscia di Gaza, ha lasciato l'ospedale Shifa di Gaza City per essere portato in corteo verso il valico di Rafah, da dove passerà poi in Egitto per proseguire verso l'Italia.
Leggi La grande illusione di Gaza - Leggi “Uno stato palestinese votato dall'Onu è un guaio per Israele” - Leggi La tragedia di un volontario - Guarda la puntata di Qui Radio Londra Arrigoni è stato ucciso dallo stesso regime che pensava di difendere
Il corpo di Vittorio Arrigoni, l'attivista italiano ucciso venerdì scorso dopo essere stato sequestrato da un gruppo di salafiti nella Striscia di Gaza, ha lasciato l'ospedale Shifa di Gaza City per essere portato in corteo verso il valico di Rafah, da dove passerà poi in Egitto per proseguire verso l'Italia. Il corteo è scortato dalla polizia di Hamas, la fazione islamica palestinese al potere a Gaza, e seguito da diversi torpedoni. Su istruzione dell'esecutivo, al valico avrà luogo una cerimonia di addio. Come previsto dal ministero degli interni di Gaza, sono stati pronunciati due elogi funebri: uno in arabo e un altro in italiano. La camera ardente per Arrigoni sarà allestita martedì sera all'ospedale italiano del Cairo.
Intanto, a tre giorni dal ritrovamento del cadavere di Arrigoni, i servizi di sicurezza di Hamas a Gaza sono impegnati nella caccia a Abdel Rahman "il Giordano", ritenuto la mente del sequestro. Già ieri si era avuto sentore che Hamas aveva rafforzato i controlli lungo il confine con l'Egitto per impedire ad un "infiltrato giordano" di abbandonare la Striscia.
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