Chi sono i fantasmi del “team six” che hanno ucciso lo sceicco

Redazione

Per entrare nel “team six” non ci sono moduli da compilare, si viene scelti dopo essere entrati nei Navy Seal, le forze speciali della marina che si occupano delle operazioni più delicate. I Seal sono la leggendaria unità d'élite istituita da Kennedy per fare quello che l'esercito regolare non era in grado di fare con lo stesso livello di precisione e segretezza, ma nel tempo l'organizzazione si è sviluppata in verticale.

    Per entrare nel “team six” non ci sono moduli da compilare, si viene scelti dopo essere entrati nei Navy Seal, le forze speciali della marina che si occupano delle operazioni più delicate. I Seal sono la leggendaria unità d'élite istituita da Kennedy per fare quello che l'esercito regolare non era in grado di fare con lo stesso livello di precisione e segretezza, ma nel tempo l'organizzazione si è sviluppata in verticale e da un'élite se n'è distaccata un'altra ancora più preparata e segreta, quella che viene scomodata esclusivamente per i compiti vitali, tipo arrivare in elicottero in una tenuta del Pakistan e uccidere Osama bin Laden. Ci sono voluti quaranta minuti per ripulire l'edificio fortificato, uccidendo o catturando ventidue persone, fra cui un figlio e la moglie di Bin Laden, usata come scudo umano dai terroristi.

    Il “team six” è una forza così segreta che non ha nemmeno un nome. Si chiamava “team six” nel 1980, quando è stato fondato, per confondere i sovietici con i numeri incorporati nelle varie sigle della gerarchia; poi è diventato lo United States Naval Special Warfare Development Group, noto soltanto con l'acronimo DevGru, e infine anche quell'appellativo è stato abbandonato per far posto alla segretezza totale e così nel linguaggio degli esperti d'intelligence è tornato a essere semplicemente il “team six”.

    Il gruppo è nato dal fallimento dell'operazione Eagle Claw, lanciata da Jimmy Carter per liberare gli ostaggi americani all'ambasciata a Teheran nel 1980. E' a quel punto che la marina ha fatto pressione per creare un team permanente fatto di fantasmi dedicati esclusivamente al controterrorismo. Il generale Richard Marcinko è stato incaricato nel 1980 di creare il “team six” con l'ordine di mettere insieme una Delta Force ancora più effettiva e capace di concludere operazioni in qualunque condizione e parte del mondo. Marcinko ha selezionato personalmente i migliori dei Navy Seal, li ha portati in una località segreta per una sessione di training di cui non si sa nulla se non che hanno consumato in un anno più munizioni di quelle usate dall'intero corpo dei marine. Essere parte del “team six” non è soltanto questione di bicipiti.

    Bisogna sapere molte lingue, per poter comunicare facilmente in qualunque parte del mondo, conoscere gli esplosivi, le arti marziali, le strutture architettoniche, la fotografia, bisogna saper pilotare qualunque mezzo in qualunque condizione. Soprattutto bisogna essere freddi, così come lo sono stati gli uomini che hanno ucciso Bin Laden quando l'elicottero che è planato sul compound di Abbottabad ha avuto un problema e si rifiutava di partire. Lo hanno fatto saltare e hanno proseguito oltre, anche se non sapevano in quel momento come sarebbero tornati a casa. Il “team six” condivide informazioni e leadership con la Cia, che ha guidato da fuori il blitz nel rifugio di Bin Laden. Nessun ufficiale dell'Amministrazione, dunque, è autorizzato a commentare quello che fa il “team six”. Dalla Bosnia alla Somalia, fino all'Iran e lo Yemen, il “team six” passa, ripulisce e se ne va senza lasciare impronte.