L'endorsement si vede dal Mattino - Nove Colonne
Nel martedì grasso degli anti Cav. Riotta torna al Sole, Ruby va all'Anpi
L'endorsement si vede dal Mattino. Qui non si tratta di toccare il fondo. Ma di truccarlo. E se a Napoli cambiano gli editoriali per andare addosso al declinante Silvio Berlusconi, non è da meno Milano, dove il Corriere, da par suo, supera in scatto morale la Repubblica e tutta via Solferino se ne sta asserragliata sulle barricate per guidare la nuova resistenza.
L'endorsement si vede dal Mattino. Qui non si tratta di toccare il fondo. Ma di truccarlo. E se a Napoli cambiano gli editoriali per andare addosso al declinante Silvio Berlusconi, non è da meno Milano, dove il Corriere, da par suo, supera in scatto morale la Repubblica e tutta via Solferino se ne sta asserragliata sulle barricate per guidare la nuova resistenza.
L'endorsement si vede dal Mattino. Non solo Napoli. La Milano illuminata ritrova il suo Corsera e dopo un ventennio di tirannia berlusconiana finalmente torna a soffiare lo zefiro dell'indipendenza, e siccome Nove Colonne ha ottime talpe siamo in grado di fornire ampi stralci degli editoriali e degli articoli che usciranno martedì quando le orgogliose armate del Cav. saranno state debellate.
L'endorsement si vede dal Mattino. Altro che Napoli. L'editoriale del Corriere sarà affidato a Dario Fo. Questo è il titolo: “Dal bunga bunga al Leoncavallo, un percorso di legalità e democrazia”. Vittorio Messori, scrittore cattolico, vicino a Cl, firmerà invece un commento problematico: “Caro Pisapia, moschea sì, a patto che”. Così si legge: “A patto che”, scrive Messori, “i musulmani dimostrino di essere integrati. E già prendere il catering del ramadan presso la Compagnia delle Opere sarebbe un segnale di apertura”.
L'endorsement si vede dal Mattino. Non solo a Napoli. Tanti gli epurati del martedì del Corriere. Piero Ostellino viene fermato a Chiasso e trattenuto nella locale stazione dei carabinieri. Nel momento in cui andiamo in macchina non si hanno notizie della sorte toccata ad Ernesto Galli della Loggia. Fonti accreditate lo danno nascosto in Vaticano ma la segreteria della Santa Sede ha chiarito in una nota che non presterà soccorso “a quanti hanno collaborato col bieco regime del satrapo lussurioso”.
L'endorsement si vede dal Mattino. Non solo i fondi. Al Corriere stravolgono pure i retroscena e i succosi racconti di Francesco Verderami: a partire da martedì, verranno integrati da robusti interventi della commissione per la legalità e la democrazia, anzi, verranno censurati e lo stesso Verderami, trasferito a Gioia Tauro, dovrà subire un percorso di rieducazione al pari di Angelo Panebianco, spedito al confino. Presso il circolo di bocce a Pontinia. Sotto la sorveglianza di Antonio Pennacchi.
L'endorsement si vede dal Mattino. Acqua fresca, al confronto, quello che può fare Repubblica se perfino il Sole 24 Ore, dopo aver richiamato alla tolda di comando Gianni Riotta, insignito dalla presidenza della Repubblica quale vittima illustre del berlusconismo, martedì, oltre a un indirizzo di saluto rivolto da Roberto Saviano, avrà nella sua prima pagina un'intervista a Emma Marcegaglia il cui titolo è già un chiaro programma: “Hasta la victoria, siempre!”.
L'endorsement si vede dal Mattino. Non solo Napoli, anche Torino. Non può essere da meno la Stampa, il quotidiano di Mario Calabresi, che – nel solco della tradizione azionista e democratica – a partire da martedì scatenerà una campagna di moralizzazione della nazione tutta chiedendo, per esempio, la cacciata di Augusto Minzolini dal Tg1, l'espulsione dall'ordine degli igienisti dentali di Nicole Minetti e, pur dopo un giusto processo, gli arresti domiciliari di Emilio Fede con obbligo di poker.
L'endorsement si vede dal Mattino. Non solo i quotidiani, anche i settimanali si adeguano ai tempi nuovi, e così anche Chi, dopo aver illustrato i funesti fasti berlusconiani, prima ancora di aver registrato il doppio disastro elettorale a Napoli e a Milano dell'ex amico di Arcore, ha già dato alle rotative un numero speciale all'insegna della moralità e della castità. Tra i servizi, c'è un reportage da Capri, dal locale “Anema e core”, dove tutti gli avventori (riconoscibili Antonio D'Amato, Mario D'Urso, Diego Della Valle e Carlo Rossella) fanno il saluto col pugno chiuso cantando “Bella Ciao” e poi c'è anche Ruby, tutta vestita, che si confessa: “Mi sono iscritta all'Anpi. Anch'io divento partigiana”.


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