Benvenuto Barenboim

Redazione

La notizia che Daniel Barenboim sarà il nuovo direttore artistico della Scala e che il suo amore – corrisposto – per il nostro maggiore teatro d'opera è stato coronato da nozze in piena regola è un'ottima notizia. Del maestro nato in Argentina e dal 1952 vissuto in Israele, tutto è ormai leggendario: dal talento immenso – come pianista, fin da quando debuttò in concerto a Buenos Aires a sette anni, e come direttore – al legame con la moglie, la famosa violoncellista Jacqueline du Pré.

    La notizia che Daniel Barenboim sarà il nuovo direttore artistico della Scala e che il suo amore – corrisposto – per il nostro maggiore teatro d'opera è stato coronato da nozze in piena regola è un'ottima notizia. Del maestro nato in Argentina e dal 1952 vissuto in Israele, tutto è ormai leggendario: dal talento immenso – come pianista, fin da quando debuttò in concerto a Buenos Aires a sette anni, e come direttore – al legame con la moglie, la famosa violoncellista Jacqueline du Pré, con la quale formò una celebrata coppia musicale, prima della morte di lei, nel 1987.

    Leggendaria è anche la determinazione con cui Barenboim combatte le sue battaglie. E' stato il primo a eseguire la musica di Wagner in Israele (nel 2001, a Gerusalemme, un brano di “Tristano e Isotta”), convinto che in nome della grande musica si potesse superare un divieto che risaliva allo stesso atto fondativo dello stato di Israele, nel 1948. Tutto il mondo, poi, conosce il Barenboim impegnato per la pace in medio oriente, anche se in quell'impegno non mancano accenti e modi molto discutibili.

    A fare di Barenboim un'icona del pacifismo internazionale, infatti, sono stati, non meno della fondazione, con lo scomparso Edward Said, della West Eastern Divan Orchestra, formata da israeliani e palestinesi, anche il passaporto palestinese accettato nel 2008 da un capo di Hamas o il rifiuto di partecipare alle celebrazioni per il sessantesimo anniversario di Israele. Ma oggi è soprattutto il tempo di festeggiare l'arrivo alla Scala di un grandissimo direttore che, come ama raccontare lui stesso, come primo maestro di italiano ha avuto Lorenzo da Ponte, il librettista di Mozart.