Il rapporto Aiea sulla Bomba iraniana

Redazione

E' uscito l'atteso rapporto dell'Agenzia atomica delle Nazioni Unite sul programma nucleare dell'Iran. Venticinque pagine che sono le più dure firmate finora dall'organismo di controllo super partes e che affermano che c'è una “dimensione militare” del programma: l'Iran vuole il nucleare anche, anzi soprattutto, come arma. Tre punti ci sembrano particolarmente “damning”, ovvero che inchiodano Teheran alle proprie responsabilità.

    E' uscito l'atteso rapporto dell'Agenzia atomica delle Nazioni Unite sul programma nucleare dell'Iran. Venticinque pagine che sono le più dure firmate finora dall'organismo di controllo super partes e che affermano che c'è una “dimensione militare” del programma: l'Iran vuole il nucleare anche, anzi soprattutto, come arma.

    Tre punti ci sembrano particolarmente “damning”, ovvero che inchiodano Teheran alle proprie responsabilità, nonostante abbia sempre sostenuto che il programma ha carattere soltanto ed esclusivamente civile: la collaborazione con un network di scienziati stranieri esperti in armi nucleari, i test tecnici sul detonatore che dovrebbe far scoppiare la Bomba (detonatore: è chiaro che non si è più nel campo delle energie alternative, no?) e le modifiche alla testata di un missile balistico che hanno senso soltanto in caso di carico atomico (un altro punto che esclude ricerche civili).

    Il rapporto demolisce anche la convinzione che un programma militare sia sì esistito, ma si sia fermato nel 2003. No, è andato avanti in clandestinità, e a questo punto è difficile credere che l'arricchimento dell'uranio che continua imperterrito “per scopi civili” non sia soltanto l'enorme presa in giro ai danni di un occidente troppo credulo. Il governo più aggressivo nell'area più a rischio del mondo, che con le sue milizie hezbollah ha attaccato Israele dal Libano nel 2006, colpisce gli americani in Iraq da otto anni, minaccia i vicini arabi, interferisce in Afghanistan e ha fatto della sparizione di Israele il punto centrale della propria politica estera e della retorica di governo lavora per entrare in possesso della bomba atomica.