Moneta tripolare
Gli effetti su America ed Europa dell'accordo Cina-Giappone
L'offensiva in corso da parte del sistema finanziario del dollaro su quello dell'euro, originata dal timore che la moneta comune europea possa erodere il ruolo di principale moneta mondiale del dollaro, sta avendo come risultato il sorgere d'un terzo potere monetario in Asia. Il Giappone e la Cina, un tempo storici nemici, hanno dato inizio due giorni fa, con passi felpati, a un'unione monetaria tramite un accordo per cui gli scambi fra di loro, di norma, non avverranno mediante il dollaro, ma direttamente con le loro valute.
Leggi Cina e Giappone adesso lavorano a un cordone sanitario anti eurodollaro
L'offensiva in corso da parte del sistema finanziario del dollaro su quello dell'euro, originata dal timore che la moneta comune europea possa erodere il ruolo di principale moneta mondiale del dollaro, sta avendo come risultato il sorgere d'un terzo potere monetario in Asia. Il Giappone e la Cina, un tempo storici nemici, hanno dato inizio due giorni fa, con passi felpati, a un'unione monetaria tramite un accordo per cui gli scambi fra di loro, di norma, non avverranno mediante il dollaro, ma direttamente con le loro valute.
La Bank of Japan ha pertanto acquistato 10 miliardi di debito pubblico a breve termine di Pechino, rimpiazzando parzialmente riserve in dollari. I cinesi, a loro volta, dotano la propria Banca centrale di yen, per consentire gli acquisti in moneta locale dal Giappone. E, dato ciò, le banche cinesi potranno accettare, da altri paesi asiatici, pagamenti in yen, anziché in dollari. E i giapponesi, a loro volta, faranno una cosa analoga, prendendo yuan in pagamento per le esportazioni verso stati vicini. Inoltre, in base agli accordi annunciati, la Japan Bank for International Cooperation (JCP) emetterà obbligazioni in yuan che potranno essere vendute in Cina.
Tutto ciò faciliterà l'impiego di una moneta convenzionale derivata, costituita per metà da yuan e per metà da yen, che minimizzerà le oscillazioni del cambio delle due monete, compensandole. Per gli Stati Uniti questo sviluppo comporta una riduzione del dominio del dollaro e quindi della possibilità di gestire la propria bilancia dei pagamenti in disavanzo, mediante l'emissione di dollari, acquistati dai paesi in surplus. E d'altro canto la Cina per gestire in modo efficace il nuovo rapporto con il Giappone, senza rendere lo yuan suddito dello yen, sarà costretta a nuove riduzioni delle manipolazioni del tasso di cambio, del controllo dei movimenti di capitali, delle barriere alle operazioni bancarie, che sono di ostacolo all'impiego internazionale della sua valuta.
Questo genererà una tendenza dello yuan a rivalutarsi, dato che ne aumenterà la richiesta. Ciò potrà riequilibrare le ragioni di scambio degli Stati Uniti e anche dell'Europa con la Cina e il Giappone. Tutto questo è positivo, ma lo sarebbe assai più se inducesse alla collaborazione fra la moneta statunitense e quella europea.
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