Cercasi Italo

Montezemolo e i misteri di un treno che rischia di non arrivare in orario

Redazione

Luca Cordero di Montezemolo sulle liberalizzazioni del governo Monti dice di essere deluso: “Si poteva fare molto di più”, ha detto ieri in una lunga intervista al quotidiano la Stampa. Il presidente della Ferrari e di Italia Futura, che da membro del Comitato d’onore di Roma 2020 ha appena incassato un no indigesto alle Olimpiadi nella Capitale, si dice pronto, ancora una volta, a fare la propria parte se in vista del 2013 “la politica dovesse mancare l’appuntamento con il rinnovamento che i cittadini pretendono”.

    Luca Cordero di Montezemolo sulle liberalizzazioni del governo Monti dice di essere deluso: “Si poteva fare molto di più”, ha detto ieri in una lunga intervista al quotidiano la Stampa. Il presidente della Ferrari e di Italia Futura, che da membro del Comitato d’onore di Roma 2020 ha appena incassato un no indigesto alle Olimpiadi nella Capitale, si dice pronto, ancora una volta, a fare la propria parte se in vista del 2013 “la politica dovesse mancare l’appuntamento con il rinnovamento che i cittadini pretendono”. Ma sulle liberalizzazioni dei treni, Montezemolo parla soprattutto come “uomo di business”: “Occorre più coraggio nel liberalizzare le tratte regionali e un’authority pubblica che faccia da arbitro tra i concorrenti”. Già, perché la sua Ntv, che dopo essere nata nel 2006 ha lanciato la sfida al monopolista Trenitalia nell’alta velocità (non sono mancate, ricorderete, accese polemiche e vivaci punzecchiature tra i due), si dice da tempo pronta a entrare nel campo delle gare per i servizi ferroviari regionali.

    E così, mese dopo mese, è sempre maggiore l’attesa e la curiosità per “Italo”, il nuovo treno superveloce nato dall’italiana Ntv ma dall’accento parigino: il 20 per cento è in mano alla francese Sncf mentre la Alstom ha prodotto il prototipo che raggiungerà una velocità massima di 360/chilometri orari, dotato di wi-fi, finestrini più grandi e poltrone rivestite in pelle Frau (la pelle della società del lusso Poltrona Frau che fa capo al fondo Charme di Montezemolo).

    Non c’è ancora una data ufficiale, ma i vertici di Ntv si sono sbilanciati loro sì ufficialmente per la fine di marzo. Sarà la volta buona? Italo, progetto da un miliardo di euro di investimento, si sta facendo attendere sulla banchina della stazione da mesi: per la partenza si è parlato dell’autunno 2011, poi di fine anno e infine di inizio 2012. Chi si intende di treni ritiene che questa volta le previsioni potrebbero essere realistiche: Italo si è già presentato al pubblico alla Stazione Tiburtina di Roma e alla Stazione centrale di Napoli, sono scattati gli accordi nella gestione delle prenotazioni e le strategie ormai sono sul tavolo nei dettagli. Ma Giuseppe Sciarrone, amministratore delegato e azionista all’1,5 per cento di Ntv, in un’intervista recente a Radio Vaticana ha già, per così dire, messo le mani avanti rilanciando la scadenza di una decina di giorni, entro Pasqua.

    “Entro fine marzo – ha detto Sciarrone rispondendo alla domanda sulla partenza – manca poco all’annuncio del giorno esatto. Stiamo rifinendo le ultime cose ma sicuramente partiremo prima della prossima Pasqua”.

    Italo oggi infatti è in fase di pre-messa in esercizio e deve ancora ottenere l’omologazione necessaria per il certificato di sicurezza. Un iter che va avanti da mesi e che è alla base dei continui rinvii: Italo è infatti per tecnologia il primo treno in Europa del suo genere il che richiede un attento e scrupoloso controllo da parte dell’Agenzia nazionale per la sicurezza ferroviaria, l’ente preposto al rilascio dell’autorizzazione alla messa in esercizio. “Ci guarda tutta l’Europa”, è la frase che riassume lo stato d’animo di chi lavora attorno ai controlli del supertreno. Che, è chiaro, non si preoccupa delle tempistiche. Ma solo della sicurezza. Come dire, non si può dire fino a quando non c’è il bollino dell’omologazione se emergeranno o meno problemi che facciano slittare la scadenza nuovamente.

    D’altra parte, perdere le feste di Pasqua sarebbe un delitto per uomini di business come Montezemolo (che ha appena archiviato risultati record per il 2011 con la sua Ferrari) & Company. E non solo per lui. Nel capitale della Ntv, infatti, oltre alle Generali (15 per cento) e Intesa Sanpaolo (20 per cento), c’è Diego Della Valle, che di business se ne intende essendo riuscito ad affiggere il suo logo Tod’s anche sul Colosseo (solo pochi giorni fa l’Autorità per gli appalti ha giudicato il contratto regolare), ma anche lo stesso Sciarrone e Gianni Punzo (entrambi già nel business del trasporto merci con la Rail Traction Company).

    Ma c’è anche Alberto Bombassei (con una quota inferiore, 5 per cento), patron del gruppo Brembo e in corsa per la presidenza della Confindustria, che ha appena incassato l’endorsement dell’amico Sergio Marchionne, dopo aver già ottenuto quello di Montezemolo (ribadito di nuovo ieri). E così è comprensibile che tutti i soci seguiranno con molta attenzione il percorso che Italo dovrà affrontare nei prossimi giorni prima di arrivare sui binari. Manca solo l’omologazione. E il certificato di sicurezza. Che ancora non è arrivato ma che presto arriverà. Già, ma quando?