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Manifestazioni dei No Tav in Val di Susa, un attivista in coma
Con un giorno di anticipo rispetto alle previsioni, alle 8 di questa mattina sono iniziati i lavori di allargamento del cantiere della Tav a Chiomonte. Luca Abbà, tra i proprietari di uno dei pezzi di terreno oggetto dell'esproprio e uno dei leader storici del Movimento No Tav della Val Susa, si è arrampicato su un traliccio della luce ma avrebbe inavvertitamente toccato i fili della corrente ed è precipitato.
Leggi L’ecototalitarismo dei No Tav di Giuliano Ferrara - Leggi dal Foglio del 13/10/2006 La Tav è come il canale di Suez, ma Prodi non è il conte Menabrea - Leggi Tutto quello che è stato detto e scritto sulla battaglia dei No Tav
Con un giorno di anticipo rispetto alle previsioni, alle 8 di questa mattina sono iniziati i lavori di allargamento del cantiere della Tav a Chiomonte. Luca Abbà, tra i proprietari di uno dei pezzi di terreno oggetto dell'esproprio e uno dei leader storici del Movimento No Tav della Val Susa, si è arrampicato su un traliccio della luce ma avrebbe inavvertitamente toccato i fili della corrente ed è precipitato. Adesso Abbà è in coma farmacologico al Cto di Torino e le sue condizioni sono gravissime per traumi da caduta e ustioni gravi da folgorazione. In serata probabilmente verrà trasferito in terapia intensiva.
Luca Abbà, in un collegamento a una radio "a dieci metri d'altezza" poco prima di cadere al suolo ha detto: "Mi sono arrampicato sul traliccio dopo essere sfuggito ai controlli. La situazione è tranquilla e non vedo violenze. Sono riuscito a svicolare. Mi guardavano attoniti. Gliel'ho fatta sotto il naso un'altra volta. Sono pronto ad appendermi ai fili della corrente se non la smettete", ha anche urlato ai poliziotti.
Intanto alcuni attivisti No Tav hanno bloccato l'autostrada A32 Torino-Bardonecchia, nei pressi di Bussoleno, nella carreggiata che porta verso l'Alta Valsusa e il tunnel del Frejus. L'occupazione è stata attuata nella stessa zona di Bussoleno dove è già bloccata la statale 25 della Val Susa.
Il deputato del Pdl, Osvaldo Napoli, ha detto: "I NoTav non sono più un movimento locale, hanno trasportato la protesta in generale. Si tratta ora di una frangia anarchica ed estremista". Poi: "Abbiamo da anni 2,700 poliziotti sul territorio della Val di Susa invece che sulle strade. Se lo stato non è in grado di imporre la volontà del Parlamento – conclude – allora significa che la democrazia non c'è più". Dello stesso avviso anche l'ex governatrice del Piemonte Mercedes Bresso, Partito democratico, che ha detto: "Quest'opera fa parte delle reti di trasporto europeo: non c'è alcun dubbio che l'Europa è a favore. E' giusto chiedere di partecipare alla decisione sul come, ma non sul se".
Secondo la relazione annuale al Parlamento dei Servizi segreti, nella campagna contro il progetto di alta velocità agisce "un articolato fronte a 'resistere a oltranza' contro la grande opera".
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