
Bersani: "Tra Monti e Vendola ho già scelto" Berlusconi: "Io assolutamente credibile"
“Io tra Monti e Vendola ho già scelto”, “se Berlusconi e la Lega sono bassi una birretta me la faccio” e una considerazione per quella che si presenta come una “sfida di governo difficilissima, ma deve venire fuori che qualcuno ha la responsabilità di governo e può farlo”. "Monti è un dilettante al governo", "Grillo un istrione" e la restituzione dell'Imu non è"un'illusione, ma una certezza". Sono questi alcuni dei passaggi delle intrviste rilasciate questa mattina da Pier Luigi Bersani e Silvio Berlusconi alle telecamere di Corriere Tv.
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“Io tra Monti e Vendola ho già scelto”, “se Berlusconi e la Lega sono bassi una birretta me la faccio” e una considerazione per quella che si presenta come una “sfida di governo difficilissima, ma deve venire fuori che qualcuno ha la responsabilità di governo e può farlo”. "Monti è un dilettante al governo", "Grillo un istrione" e la restituzione dell'Imu non è"un'illusione, ma una certezza". Sono questi alcuni dei passaggi delle intrviste rilasciate questa mattina da Pier Luigi Bersani e Silvio Berlusconi alle telecamere di Corriere Tv.
"Io tra Monti e Vendola ho già scelto – ha detto il segretario del Pd -, anzi hanno scelto oltre 3 milioni di persone e se non siamo sufficienti per governare bisognerà discutere con questa coalizione. Io ho fatto la mia foto di gruppo con la mia coalizione – ha poi aggiunto - ma non ho mai visto una foto di gruppo di Monti, Fini e Casini".
“Se vedo Berlusconi e la Lega bassi, bassi, bassi... una birretta me la faccio", ha risposto così Bersani a Silvio Berlsuconi che aveva promesso di ubriacarsi nel caso in cui Monti fosse rimasto fuori dal Parlamento e alle interpretazioni che hanno visto la presenza di Romano prodi sul palco di Milano come un’investitura per il Quirinale il segretario del Pd ha risposto che "Prodi è arrivato dall'Africa e gli è venuta voglia di dire 'state uniti'. E' stato un incoraggiamento, ha detto 'vado su a dire qualcosa, poi torno a fare il mio lavoro".
Il giorno dopo le elezioni "non pretendo gli inchini, ma onestà negli stimoli -ha detto il leader del Pd-. La sfida di governo e' difficilissima, bisogna mantenere le promesse di cambiamento. Ma quel giorno lì deve venire fuori che qualcuno ha la responsabilità di governo e può farlo". Nessuna manovra correttiva dopo le elezioni: "Io non ho nessuna intenzione di fare manovre, è ora di finirla con le manovre, perchè andiamo tutti contro un muro, compresa la Germania".
Un commento il segretario del Pd lo ha dedicato anche alla vicenda Mps e all’ipotesi di una spartizione del Mps tra Pd e Pdl, ipotesi che Bersani non ha esitato a definire “lunare”. "In questi giorni girano pezzi di carta senza firme che può aver fatto chiunque - ha aggiunto il segretario Pd - l'intenzione era di attaccare il Pd ma quando si vedrà tutto il film di quello che è successo si vedrà qualcosa di diverso: dirigenti infedeli, falsificazione di bilanci, derivati da regolare, soldi girati con lo scudo fiscale".
Le ultime battute Bersani le ha invece dedicate al tentativo, naufragato, di allestire un confronto tv fra i candidati premier alle prossime elezioni. "Monti ha detto facciamolo in tre. Berlusconi in due. Io potrei dire in uno e lo faccio da solo" - ha spiegato il leader del Pd - "Non e' più semplice dire: tutti? Io l'ho detto il primo giorno, non ho problemi. Davanti a Ingroia o Giannino che mi dicessero perchè hai accettato, cosa dico? Io mi chiamo Partito democratico, il
confronto l'ho fatto con tutti per le primarie".
Dopo Bersani è stata la volta di Silvio Berlusconi a comparire di fronte alle telecamere del quotidiano di via Solforino. “Vediamo, prima bisogna vincere” è stata la prima risposta di Berlusconi a chi gli chiedeva se in caso di vittoria il Presidente della Repubblica gli chiedesse di assumere l’incarico di premier.
Non sono mancati giudizi da parte del Cavaliere nei confronti di alcuni suoi competitor in questa campagna elettorale. “Monti è un dilettante al governo – ha detto Berlusconi - Ci sono cascato anche io vedendo in lui la persona che non è”. “Grillo è un istrione, un uomo di spettacolo, da piazza. Fa molto bene quello che si è proposto di fare – ha aggiunto Berlusconi che, a chi gli chiedeva se il partito di Grillo potesse picconare il sistema attuale, ha risposto: “Non succederà, nel Parlamento italiano si troverà un gruppo di persone che proviene dall'estrema sinistra, che vengono dai centri sociali e dei no Tav, basta vedere i profili in rete dei candidati”.
Sul suo operato Berlusconi non ha dubbi: "Ho sbagliato nel non essere riuscito a convincere gli italiani a darmi la maggioranza. Ho fatto moltissime cose – ha sottolineato -, ma errori particolari non ne ho fatto. Non ho mai fatto un provvedimento che ha dato alla sinistra la possibilità di fare una campagna contro di noi".
"Spero che non ce ne sia bisogno" di uscire dall’Euro. "Io sono un convinto sostenitore della Ue e vorrei che fosse più forte", ha aggiunto poi Berlusconi commentando l’attuale crisi economica che investe l’Eurozona. "Noi siamo realisti, se ci fosse bisogno di uscire dall'Euro, lo farebbero prima di noi la Grecia, la Spagna o la Francia".
Sulla restituzione dell’Imu annunciata qualche settimana fa Berlusconi ha ribadito che non si tratta di “nessuna illusione” ma di “una certezza”. "Se c'è una persona assolutamente credibile, questa persona è Silvio Berlusconi", ha aggiunto ed ha ricordato: "Ho presentato due contratti agli italiani, che sono stati rispettati e per me la moralità in politica è mantenere gli impegni che si assumono". “Alfano è molto capace e bravo ed è anche molto leale – ha aggiunto il Cavaliere - ha solo bisogno di tempo per farsi conoscere, ovunque vada raccoglie consensi entusiastici".
Alcune battute Berlusconi le ha dedicate alla corsa per il Quirinale per cui dice di avere “un candidato uomo in pectore che piacerebbe a tutti, anche al centrosinistra. Non ho nulla contro un Presidente donna – ha spiegato il Cav. – ho lavorato benissimo con le donne, come il presidente dell’Australia o della Finlandia. Ma ho un candidato uomo e non voglio bruciare il suo nome”, ha concluso.
Scambio di opinioni tra i due leader anche sul tema della sempre più prossima acquisizione dell'emittente televisiva La7 da parte di un nuovo investitore. Poco lusinghiere le parole del Cav. nei confronti di Bersani: "Il segretario del Pd su La7 ha mandato un avvertimento tra virgolette mafioso, dicendo aspettate a vendere perché se saremo noi al governo probabilmente interverremo a fare non so che cosa a Mediaset, per cui La7 potrà valere di più. Credo che questa sia una situazione da denunciare e c'è il vecchio vizio della sinistra di essere sempre minacciosa nei confronti degli avversari". "In una situazione come quella che purtroppo stiamo vivendo, contre milioni e mezzo di italiani che sono nell'assoluta povertà, otto milioni che stanno per entrarci, con tre milioni di disoccupati, con mille aziende che chiudono al giorno, 360mila nel 2012, Bersani – ha affermato l'ex premier – ha come problema più importante quello del conflitto di interessi e del falso in bilancio".
Immediata la replica del segretario dei Democratici: "Quando si parla diregole Silvio Berlusconi è particolarmente sensibile, perché le regole gli danno l'orticaria". Così ha commentato il leader del Pd a margine di un incontro pubblico a Busto Arsizio. E ha aggiunto: "E' curioso, tutte le volte che uno osa parlare di regole, lui si offende. Io non ho neanche nominato La7 e Berlusconi", spiegando di aver sottolineato la necessità di regole che "riguardano conflitti di interesse eventuali, e di eventuali posizioni dominanti. E che quindi un governo, attraverso le Authority deve avere gli strumenti per vedere che ogni operazione, da qualsiasi parte provenga, sia posta con questi criteri. Uno non può dire queste cose lui si offende subito".
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