
Il pranzo con la Kirchner
Lo stemma, il motto e l'anello. Domani la prima messa in piazza di Papa Francesco
La prima messa in piazza. Sarà domattina la prima messa in piazza San Pietro del nuovo Pontefice, Francesco. Sono attese centinaia di migliaia di pellegrini, oltre a capi di stato e delegati dei rappresentanti di altre religioni. Prima della messa d'inaugurazione del Pontificato, domani alle 8,50 Papa Francesco compirà un lungo giro tra la folla, per consentire a tutti di vederlo e salutarlo. Ne ha dato notizia il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi. Non è ancora chiaro, ha spiegato, se il giro sarà compiuto a bordo di una jeep o di una "papamobile".
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La prima messa in piazza. Sarà domattina la prima messa in piazza San Pietro del nuovo Pontefice, Francesco. Sono attese centinaia di migliaia di pellegrini, oltre a capi di stato e delegati dei rappresentanti di altre religioni. Prima della messa d'inaugurazione del Pontificato, domani alle 8,50 Papa Francesco compirà un lungo giro tra la folla, per consentire a tutti di vederlo e salutarlo. Ne ha dato notizia il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi. Non è ancora chiaro, ha spiegato, se il giro sarà compiuto a bordo di una jeep o di una "papamobile".
Prima della messa di avvio del Pontificato, domani in piazza San Pietro, l'ultimo rito sarà "l'omaggio di obbedienza da parte dei presenti al nuovo Papa". Lo ha riferito il direttore della Santa Sede, padre Federico Lombardi, aggiungendo che per rendere il rito "un po' semplice", saranno scelti, in rappresentanza di tutto il collegio cardinalizio, "sei cardinali, due per ognuno degli ordini dei vescovi, presbiteri, diaconi".
Centotrentadue delegazioni ufficiali di Paesi e Organizzazioni Internazionali parteciperanno domani alla messa d'inizio del Ministero Petrino di Papa Francesco. "Nessuno è stato invitato, nessuno viene sconsigliato di venire", ha affermato padre Federico Lombardi, portavoce della Santa Sede, per il quale non si può imputare al Vaticano la presenza o l'assenza di questo o quel leader.
Saranno 33 le delegazioni di altre chiese e comunità cristiane presenti domani alla messa d'inaugurazione del Ministero Petrino di Papa Francesco. Lo ha detto padre Lombardi, sottolinenando che per la prima volta il patriarca ecumenico Bartolomeo I parteciperà ai riti dell'inizio di un Pontificato. Tra le altre delegazioni, ha aggiunto, particolarmente importante è quella ebraica che conta 16 delegati.
Il pranzo con la presidente. Oggi Papa Francesco è stato a pranzo con la presidente dell'Argentina, dopo l'incontro privato di 15- 20 minuti che ha avuto luogo in mattinata. "Non ero mai stata baciata da un pontefice prima di oggi". Così Cristina Fernandez Kirchner si è rivolta al papa connazionale durante l'incontro di stamani in Vaticano. Il sito web del quotidiano Clarin mette in risalto il commento del presidente argentino e pubblica un video in cui il capo della Casa Rosada scarta e consegna un regalo a papa Bergoglio, un kit per bollire e consumare il mate, la tipica bevanda argentina simile al the. Il pontefice ha regalato alla Fernandez una maiolica con l'immagine della basilica di San Pietro.
Lo stemma papale. Le figure di Gesù, Maria e Giuseppe sono evocate simbolicamente nello stemma episcopale di Jorge Mario Bergoglio, scelto nel 1992, e confermato oggi da Papa Francesco che ha aggiunto allo scudo i simboli della mitra papale e delle chiavi, gli stessi che c'erano nello stemma di Benedetto XVI, precisamente, sottolinea la Sala Stampa, "la mitra è collocata tra chiavi decussate d'oro e d'argento, rilegate da un cordone rosso". Nello scudo, invece, "in alto, campeggia l'emblema dell'ordine di provenienza del Papa, la Compagnia di Gesù".
Il motto. "Miserando atque eligendo": nel motto fatto inserire da papa Francesco nel suo stemma pontificio, ripreso da quello scelto fin dalla sua consacrazione episcopale, si ritrova in sole tre parole tutta la storia della 'chiamata' di Jorge Mario Bergoglio alla vita religiosa. Letteralmente tradotto dalla lingua latina, significa "con sentimento d'amore e lo scelse" ed è tratto da una frase contenuta in un'omelia del Venerabile Beda, monaco benedettino inglese vissuto tra il 672 e il 735, considerato il padre degli storici anglosassoni per aver scritto la 'Historia ecclesiastica gentis Anglorum', la Storia ecclesiastica del popolo inglese. Scrive san Beda il Venerabile, parlando della vocazione di San Matteo: "Vidit ergo lesus publicanum et quia miserando atque eligendo vidit, ait illi 'Sequere me'". Ovvero: "(Gesù) vide un pubblicano e siccome lo guardò con sentimento di amore e lo scelse, gli disse 'Seguimi'". Fu proprio durante la festa dedicata a san Matteo del 1953 che il giovano Jorge futuro Papa, all'età di 17 anni, dopo essersi confessato si sentì toccare il cuore e si convinse di essere stato chiamato alla vita religiosa. Quando fu eletto vescovo, monsignor Bergoglio volle ricordare questo evento che segnò la sua consacrazione a Dio e alla Chiesa, decidendo di inserire quella frase come motto e programma di vita. Motto che ora ha voluto da Papa che fosse riproposto nel suo stemma pontificio, inscritto sotto lo scudo azzurro con il sole, che rappresenta la Compagnia di Gesu', la stella e il frutto di nardo, simboli a loro volta della Madonna e di san Giuseppe.
L'anello. L'anello del pescatore, scelto da Papa Francesco, che gli sarà offerto domani dal cardinale decano Angelo Sodano, non è d'oro ma di argento dorato. Lo ha detto il direttore della Sala Stampa vaticana, Padre Federico Lombardi, riferendo che sull'anello papale è rappresentato San Pietro con le chiavi, e che è stato realizzato dall'artista italiano Enrico Manfrini. Padre Lombardi ha poi riferito ai giornalisti che il bozzetto dell'anello era stato realizzato dall'artista Manfrini durante il pontificato di Paolo VI, e che Papa Francesco ha scelto questo fra i tre che gli erano stati proposti.
Il dossier. "Il Rapporto dei tre cardinali sul caso Vatileaks è a disposizione di Papa Francesco, ma certo avrà avuto tante altre cose da fare in questi giorni che mi meraviglierei se se ne fosse già occupato". Lo ha affermato il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi. Secondo quanto apprende l'Agi, al momento della partenza definitiva di Benedetto XVI dall'Appartamento Pontificio il Rapporto è stato riaffidato ai tre cardinali (Herranz, Tomko e De Giorgi) che lo hanno redatto, ai quali il nuovo Papa ha assicurato che presto lo prenderà seriamente in considerazione.
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