Governo, per Vendola "tocca a Bersani". Scelta Civica: "Sì a governo delle principali forze politiche"

Redazione

L'incarico di formare un Governo "di innovazione politica e culturale" spetta a Pier Luigi Bersani. Lo dice il leader di Sel, Nichi Vendola, dopo il colloquio con il Capo dello Stato durante le consultazioni al Quirinale. "Noi pensiamo che la prova di offrire al Paese un programma e un governo che possa interpretare nella forma più innovativa l'istanza di cambiamento, spetti a Bersani”. "Tocca a Bersani esprimere il suo impegno sul terreno piu' alto di innovazione politico culturale, tocca a lui essere interprete di tutto il coraggio di cui c'è bisogno oggi per far uscire l'Italia dal pantano".

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    L'incarico di formare un Governo "di innovazione politica e culturale" spetta a Pier Luigi Bersani. Lo dice il leader di Sel, Nichi Vendola, dopo il colloquio con il Capo dello Stato durante le consultazioni al Quirinale. "Noi pensiamo che la prova di offrire al Paese un programma e un governo che possa interpretare nella forma più innovativa l'istanza di cambiamento, spetti a Bersani”, prosegue Vendola al termine delle consultazioni di Sel al Quirinale.

    "C'è un vincolo assoluto che si chiama democrazia. Bersani non è uscito dal cilindro di un prestigiatore ma dalle urne e da un processo democratico". Inoltre Bersani "guida il partito che nella coalizione di centrosinistra ha conseguito il risultato che sappiamo. Tocca a Bersani esprimere il suo impegno sul terreno piu' alto di innovazione politico culturale, tocca a lui essere interprete di tutto il coraggio di cui c'è bisogno oggi per far uscire l'Italia dal pantano".

    Mentre erano in corso le consultazioni del leader di Sel con il Capo della stato, l'assemblea congiunta dei parlamentari 5 Stelle ha rinnovato la fiducia ai senatori 'dissidenti' che sabato scorso avevano votato Pietro Grasso alla presidenza del Senato. I senatori 'ribelli', stando a quel che riferiscono le agenzie, nel corso della riunione hanno spiegato quel che è accaduto a Palazzo Madama e chiarito le loro posizioni, rispondendo alle domande dei colleghi. La stragrande maggioranza dei presenti, raccolti nella Sala Regina di Montecitorio, ha deciso di confermare la fiducia ai senatori 'stellati' "a stragrande maggioranza" con una votazione per alzata di mano. Il codice di comportamento, viene ricordato dall'interno del Movimento, prevede che nel caso qualcuno voti in difformità dalla maggioranza, la maggioranza stessa può mettere in votazione il suo operato.

    Occorre "un governo stabile e solido, che non faccia pagare all'Italia e quindi alle imprese e alle famiglie i costi della non politica e del non governo, capace di continuare ed intensificare l'azione intrapresa nell'ultimo anno per quanto riguarda sia le riforme strutturali, premessa della crescita, sia il ruolo attivo di stimolo dell'Italia nel processo politico europeo". Per far questo "crediamo sia possibile e doveroso dare risposte di governabilità ai cittadini attraverso l'assunzione di responsabilità delle principali forze politiche disponibili sulla strada dell'Europa e delle riforme necessarie per il risanamento finanziario e la crescita". Lo ha affermato Andrea Olivero, al termine dell'incontro che la delegazione di Scelta civica, composta anche dai capigruppo parlamentari Mario Mauro e Lorenzo Dellai, e dal segretario dell'Udc, Lorenzo Cesa, ha avuto con il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

    "E' necessario dare al Paese -ha aggiunto Olivero- un governo innovativo e coraggioso, capace di affrontare temi quali i costi della politica o la riforma dello Stato. Nello specifico abbiamo illustrato al Capo dello Stato le tematiche che riteniamo imprescindibili per un qualsiasi nostro coinvolgimento in un disegno di governo: una strategia per il lavoro al fine di arginare la disoccupazione e rilanciare le imprese; una seria e condivisa riforma della giustizia con lo scopo di frenare la corruzione e riaffermare lo Stato di diritto; la tutela delle libertà economiche; la tutela delle famiglie e l'assunzione di politiche sussidiarie e solidali a favore delle fasce più deboli".

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