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E' morto Giulio Andreotti
IIl senatore a vita Giulio Andreotti, sette volte presidente del Consiglio, è morto stamane, poco prima delle 12 e 30, nella sua abitazione romana. I funerali si svolgeranno, a quanto si apprende, domani pomeriggio a Roma. Sette volte presidente del Consiglio, Andreotti è stato uno dei principali esponenti della Democrazia cristiana e tra i protagonisti della vita politica italiana nella seconda metà del secolo scorso. E' sempre stato presente, dal 1945 in poi, nelle assemblee legislative italiane: dalla Consulta Nazionale all'Assemblea costituente, e poi nel Parlamento italiano dal 1948, come deputato fino al 1991, e successivamente come senatore a vita. Andreotti è stato anche giornalista e scrittore.
Cerasa Quella crisi di coscienza ai tempi della legge sull'aborto - Guarda la fotogallery - 2 - 3
Il senatore a vita Giulio Andreotti, sette volte presidente del Consiglio, è morto stamane, poco prima delle 12 e 30, nella sua abitazione romana. I funerali si svolgeranno, a quanto si apprende, domani pomeriggio a Roma. Sette volte presidente del Consiglio, Andreotti è stato uno dei principali esponenti della Democrazia cristiana e tra i protagonisti della vita politica italiana nella seconda metà del secolo scorso. E' sempre stato presente, dal 1945 in poi, nelle assemblee legislative italiane: dalla Consulta Nazionale all'Assemblea costituente, e poi nel Parlamento italiano dal 1948, come deputato fino al 1991, e successivamente come senatore a vita. Andreotti è stato anche giornalista e scrittore. Autore di numerosi libri, Andreotti ha anche ricevuto la laurea honoris causa dalle più prestigiose università del mondo: dalla Francia all'Argentina, dagli Stati Uniti alla Polonia, dalla Spagna alla Cina, dal Canada alla Bulgaria. Innumerevoli gli aneddoti su Andreotti, ribattezzato nella metà degli anni '50 il "divo Giulio" e, una trentina di anni dopo, "Belzebù" da Bettino Craxi. Raccontano i vecchi cronisti politici che il giovane Andreotti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio in uno dei governi De Gasperi, fosse stato incaricato dallo stesso leader storico della Dc di occuparsi di una questione delicata, sollevata da Giuseppe Saragat. Questione che venne risolta da Andreotti nel giro di una ventina di minuti. A quel punto Saragat, che dubitava della possibilità che un così giovane politico potesse trovare una soluzione in così poco tempo al problema posto, alzò il telefono, chiamò De Gasperi tessendo le lodi di Andreotti e commentò: "Ma quello è una volpe". De Gasperi rispose: "Non è una volpe, è una faina...".
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