Un giornale liberale, un segnale contro il declino

Redazione

Per la prima volta dopo una ventina d'anni in Francia nasce un nuovo quotidiano a pagamento di informazione politica e generale. E' un evento, microscopico rispetto a quella che è l'attualità di tutti i giorni, ma significativo per questa industria così messa male che è la stampa. E' una buona notizia, un segnale di ottimismo inviato a coloro che vogliono credere che la stampa – la carta – è necessaria, che offre una visione differente dell'attualità e che dalla sua sopravvivenza dipende – un po' – la vivacità del dibattito politico. E' una buona notizia, un messaggio d'innovazione rivolto a coloro che sentono che, se l'avvenire dei media passa naturalmente per i numeri, non può prescindere dalla parola scritta.

di Nicolas Beytout

    Pubblichiamo il primo editoriale dell'Opinion firmato dal suo direttore, Nicolas Beytout

    Per la prima volta dopo una ventina d’anni in Francia nasce un nuovo quotidiano a pagamento di informazione politica e generale. E’ un evento, microscopico rispetto a quella che è l’attualità di tutti i giorni, ma significativo per questa industria così messa male che è la stampa.
    E’ una buona notizia, un segnale di ottimismo inviato a coloro che vogliono credere che la stampa – la carta – è necessaria, che offre una visione differente dell’attualità e che dalla sua sopravvivenza dipende – un po’ – la vivacità del dibattito politico. E’ una buona notizia, un messaggio d’innovazione rivolto a coloro che sentono che, se l’avvenire dei media passa naturalmente per i numeri, non può prescindere dalla parola scritta. E’ una buona notizia, un atto di fiducia per il giornalismo e per quelli che gli servono: i giornalisti. Questo nuovo media, fatto di Internet, di video e di un quotidiano di carta, avrà una linea editoriale chiara e proclamata. Sarà impegnato su una linea liberale, pro business, europea, sarà aperto alle opinioni degli altri, all’ascolto dei pareri contrari, interessato a tutti i punti di vista ma pronto a difendere il suo.

    Non si tratta di un media politico, con una linea politica. Il liberalismo è una corrente di pensiero, non un partito. E’ uno stato dello spirito, anche, che non vive soltanto attraverso l’economia. Quel che ci anima è l’idea che prendendo dei rischi, investendo, creando lavoro, oltrepassando gli schemi classici, sposando le tecnologie e l’innovazione all’esperienza e al talento, si può uscire dalla spirale del declino. Quel che è vero per il nostro mestiere deve esserlo anche per gli altri, e per tutto il nostro paese. Ecco qui il primo numero dell’Opinion. E’ il frutto di 18 mesi di lavoro di un gruppo di decine di persone, su un progetto semplice e audace: immaginare quel che potrà essere un media del futuro. E’ una lunga avventura che inizia, oggi probabilmente imperfetta, ma piena di energia positiva.