Pure la Maja desnuda ignorava quanto Goya la “oggettificasse”

Redazione

Che poi, alla fine, ti senti in colpa. Sei ferma al semaforo e gli occhi si posano sulle curve scolpite di quella modella, di cui non conosci neppure il nome. Per te lei non è altro che un corpo. Però, che corpo. Del bikini non te ne importa nulla, la sezione aurea ti strega. Eppure c’è qualcosa di malato, hanno ragione loro. Quella poverina è vittima inconsapevole di uno schema “deumanizzante”. Lei così si guadagna da vivere ed è “merce” contenta, ma in fondo si illude. Si illudeva anche la Maja desnuda (quanto mi piacque al Prado, confesso). Se ne stava sdraiata e lasciva davanti a Francisco Goya ignorando del tutto in quale sporco meccanismo “oggettificante” fosse incappata. A quel tempo non c’erano le Boldrini e le Zanardo.

di Annalisa Chirico

    Al direttore - Che poi, alla fine, ti senti in colpa. Sei ferma al semaforo e gli occhi si posano sulle curve scolpite di quella modella, di cui non conosci neppure il nome. Per te lei non è altro che un corpo. Però, che corpo. Del bikini non te ne importa nulla, la sezione aurea ti strega. Eppure c’è qualcosa di malato, hanno ragione loro. Quella poverina è vittima inconsapevole di uno schema “deumanizzante”. Lei così si guadagna da vivere ed è “merce” contenta, ma in fondo si illude. Si illudeva anche la Maja desnuda (quanto mi piacque al Prado, confesso). Se ne stava sdraiata e lasciva davanti a Francisco Goya ignorando del tutto in quale sporco meccanismo “oggettificante” fosse incappata. A quel tempo non c’erano le Boldrini e le Zanardo. A noi invece c’hanno aperto gli occhi. Adesso è pronto il ddl per “il contrasto alla discriminazione della donna nelle pubblicità e nei media”. Roba seria, con tanto di carcere e multe milionarie per chi sgarra. Mica bruscolini. La prima misura, hanno spiegato, è velare i muri. Poi si discuterà delle cosce, sulle tette occorrono approfondimenti tecnici. Nel frattempo, per precauzione, si copriranno le gambe dei tavoli. Non mancherà una commissioncina ad hoc. Lo scopo è nobile assai: combattere la violenza. Non aggrotti le sopracciglia, direttore. Esiste per davvero una correlazione scientifica, inoppugnabile, tra la rappresentazione mediatica della femmina e la violenza. Non mi chieda di più però. Del resto, anche io sono schiava di questa cultura fallocentrica, sto cercando di disintossicarmi. E’ un percorso rieducativo a tappe. Se siamo ridotte così, è tutta colpa vostra. Ci avete fatto credere che l’orgasmo fosse vaginale. Eppure Dworkin in America lo diceva: “Esiste soltanto l’orgasmo clitorideo”. Pure lei sbraitava contro la pubblicità. Va detto che lei era lesbica, le nostre non mi pare. Vabbè, io per il momento mi fido. A mio padre ho suggerito di non comprare più certe riviste. Lui è un tipo mite, ma la mamma è gracile. Non si sa mai.

    di Annalisa Chirico