Deutsche Bank è un gioiello “sporco”
Secondo il sociologo Max Weber, l’etica protestante, con il suo rigore, la sua lealtà e il suo principio di responsabilità, fu alla base dello sviluppo del capitalismo. E Deutsche Bank, la maggior banca tedesca, la regina delle banche d’affari dell’Eurozona, finora è sembrata rappresentare il modello weberiano di banca nel capitalismo europeo, in contrasto con le banche del Regno Unito e degli Stati Uniti che impersonano il capitalismo finanziario spregiudicato, e a quelle del sud Europa in cui dominerebbe una cultura cattolica permissiva e dove peraltro le banche hanno quote elevate del debito pubblico nazionale.
Secondo il sociologo Max Weber, l’etica protestante, con il suo rigore, la sua lealtà e il suo principio di responsabilità, fu alla base dello sviluppo del capitalismo. E Deutsche Bank, la maggior banca tedesca, la regina delle banche d’affari dell’Eurozona, finora è sembrata rappresentare il modello weberiano di banca nel capitalismo europeo, in contrasto con le banche del Regno Unito e degli Stati Uniti che impersonano il capitalismo finanziario spregiudicato, e a quelle del sud Europa in cui dominerebbe una cultura cattolica permissiva e dove peraltro le banche hanno quote elevate del debito pubblico nazionale. La diffidenza della Germania nei riguardi dell’Unione bancaria europea sembrava insomma avere una radice nella convinzione che, da un lato, la logica mediterranea potesse contaminare il rigore tedesco e degli stati del “nord dell’euro” e, dall’altro, vedersi corrotta dal libertinaggio finanziario anglosassone. Ma ora si scopre che Deutsche Bank ha molta polvere sotto il tappeto, cioè 395 miliardi di attivi messi fuori bilancio con l’aggravante che essa ha un patrimonio di soli 59 miliardi su 2 mila di attivo e un coefficiente di circa 1 a 30, cioè ogni euro di patrimonio fronteggia 29 euro di impegni, mentre il rapporto di sicurezza non dovrebbe eccedere l’1 a 20. Il controllo della Bce obbligherebbe a mettere in bilancio le poste che ne sono fuori e di aumentare di molto il patrimonio della regina delle banche tedesche, oppure ridimensionarne i prestiti. L’etica protestante del rigore monetario c’entra poco con le obiezioni di Berlino sull’Unione bancaria. C’entra assai più il potere del cartello bancario domestico sulla sua politica e sulle sue istituzioni.
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