La strage di Lampedusa
Sono 94 le vittime accertate in seguito al naufragio avvenuto all’alba di questa mattina al largo di Lampedusa. Tra questi ci sono una donna incinta e quattro bambini, ma il bilancio sembra destinato a crescere. Secondo fonti dei soccorritori, sarebbero ancora 250 gli immigrati ancora dispersi mentre un centinaio sarebbe stato già tratto in salvo dalla Guardia costiera. Intanto è stato Individuato il relitto dell'imbarcazione naufragata. Si trova a 47 metri di profondità e all'interno ci sarebbero decine di morti, rimasti imprigionati nella carretta del mare. Qualcuno parla di 100 corpi, ma il numero esatto ancora non si conosce. Sul luogo ci sono i sommozzatori dei vigili del fuoco e della Guardia costiera.
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Sono 94 le vittime accertate in seguito al naufragio avvenuto all’alba di questa mattina al largo di Lampedusa. Tra questi ci sono una donna incinta e quattro bambini, ma il bilancio sembra destinato a crescere. Secondo fonti dei soccorritori, sarebbero ancora 250 gli immigrati ancora dispersi mentre un centinaio sarebbe stato già tratto in salvo dalla Guardia costiera. Intanto è stato Individuato il relitto dell'imbarcazione naufragata. Si trova a 47 metri di profondità e all'interno ci sarebbero decine di morti, rimasti imprigionati nella carretta del mare. Qualcuno parla di 100 corpi, ma il numero esatto ancora non si conosce. Sul luogo ci sono i sommozzatori dei vigili del fuoco e della Guardia costiera.
Secondo le prime ricostruzioni, l’imbarcazione si sarebbe incendiata e poi rovesciata. Degli oltre 500 migranti a bordo, in molti hanno provato a raggiungere la riva a nuoto mentre dal porto decine di pescherecci si sono messi in moto per cercare di salvare gli immigrati finiti in mare. Motovedette della Capitaneria di porto sono al momento all’opera per cercare di individuare e recuperare i dispersi. I superstiti raccontano che a bordo dell’imbarcazione erano circa in 500, i soccorritori riferiscono che all’appello mancano ancora 250 migranti. Il ministro dell'Interno Angelino Alfano ha assicurato: ''Abbiamo attivato tutti i mezzi per proseguire le ricerche anche nella notte''. "Oggi non è il tempo delle polemiche – ha aggiunto – ma è il tempo della prontezza e dell'efficacia dei soccorsi. Speriamo che l'Europa si renda conto che questo non è dramma italiano ma un dramma europeo''. E ha annunciato: "Ho un appuntamento telefonico con il presidente della commissione europea Barroso, lo sentiroò tra un paio di ore, e faremo sentire la nostra voce, alta e forte". Il ministro si è poi soffermato sulla gravità della strage: "Tra le vittime ci sono tre bambini e due donne incinta. La maggior parte di loro erano eritrei o somali. E' un bilancio drammatico, una tragedia immane. Si tratta di un giorno disperante per l'Europa e per il mondo intero''. Alfano ha aggiunto: "Secondo le prime informazioni che abbiamo ricevuto, il barcone proveniva dalla Libia. Gli immigrati erano partiti da Misurata".
A commentare, via Twitter, la strage avvenuta a largo delle coste dell'isola siciliana anche il presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy: "I miei pensieri sono con le molte vittime del tragico incidente e con le loro famiglie".
Informato dell'accaduto, il premier Enrico Letta, via twitter, ha parlato di "un'immane tragedia" su cui fare il punto insieme agli altri ministri, annunciando che il vicepremier, Angelino Alfano, si recherà quanto prima sull'isola per un sopralluogo.
Per il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano "E' indispensabile stroncare il traffico criminale di esseri umani" e "non è accettabile che vengano negati a un'istituzione valida creata dalla Commissione europea mezzi adeguati per intervenire senza indugio". "Siamo ormai dinanzi al succedersi – ha denunciato il Capo dello stato – di vere e proprie stragi di innocenti, sino alla più sconvolgente questa mattina a Lampedusa, che non si può girare attorno alla necessità assoluta di decisioni e azioni da parte della Comunità internazionale e in primo luogo dell'Unione europea".
"Di fronte a una nuova e purtroppo ennesima tragedia dell'immigrazione basta con la politica dello struzzo. L'Unione europea e lo Stato italiano devono farsi carico delle loro responsabilità perché la Sicilia e Lampedusa, non possono essere lasciate sole al proprio destino". Lo afferma il presidente dell'Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone, commentando il drammatico sbarco avvenuto oggi a Lampedusa costato la vita a decine di migranti. "Dopo le morti di Catania e di Scicli non si può più fare finta di nulla - aggiunge Ardizzone - serve corresponsabilità da parte di tutti".
Il vicepremier e Ministro dell'interno, Angelino Alfano, ha deciso di annullare gli impegni in agenda per ogi (tra cui la confernza stampa all'indomani del voto di fiducia ottenuto dal governo Letta) per ecarsi personalemte sul'isola. Al momento, riferiscono le fonti, sta seguendo gli sviluppi dalla sala operativa dei Vigili del fuoco.
"Una tragedia infinita, un dramma inenarrabile", così il Ministro degli esteri, Emma Bonino. ''Gli esodi - ha aggiunto il ministro a margine dell'incontro con l'omologo saudita Saud al-Faisal a Villa Madama - non hanno una soluzione miracolosa, altrimenti l'avremmo già trovata e perseguita''.
"Mi viene la parola vergogna: è una vergogna!". Papa Francesco condanna con questa espressione il naufragio di questa mattina al largo di Lampedusa. Esorta Jorge Mario Bergoglio: "Uniamo i nostri sforzi, perché non si ripetano simili tragedie: solo una decisa collaborazione di tutti può aiutare a
prevenirle".
"Mi chiedo perché non vengono avviati i corridoi umanitari", ha affermato il sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini. Che ha aggiunto: "Siamo noi che dobbiamo fermarci nell'ossessione di respingerli. Non ha senso sperare che si fermino loro. E' da pazzi. In Siria la scelta è fare morire un bambino con l'arma chimica o, forse, annegato nel mare Mediterraneo. Adesso servono gesti concreti e non posso essere sempre e solo io a lanciare il nostro grido di dolore all'Europa. Dall'Europa non si è mai visto nessuno. Chi deve venire se ulula solo il sindaco. Servono gesti concreti adesso".
A stretto giro arriva una dichiarazione da parte del Commissario degli affari interni della Ue, Cecilia Malmstroem, che "ringrazia le autorità italiane per come stanno affrontando" lo sbarco di migranti sulle proprie coste. "Nessun Paese - esorta ancora Malmstroem - può affrontare da solo questo problema. E' una questione che necessita un impegno a livello europeo", ha aggiunto.
Sulla tragedia è intervenuta anche il ministro dell'Integrazione, Cecile Kyenge: "L'Europa farà la sua parte, non credo che sia questo il momento di dare la colpa a qualcuno ma di rimboccarsi le maniche". Per Kyenge quanto accaduto oggi "mette tutti davanti alla necessità di affrontare in maniera radicale il drammatico problema dei migranti in fuga da paesi in guerra, come ha sottolineato con forza il capo dello Stato", anche cambiando le norme sull'immigrazione. Secondo il ministro "l'Italia deve fare una parte e l'Europa deve farne un'altra", ha aggiunto, auspicando una riforma delle leggi. "Ricordo che il Consiglio d'Europa, ancora una volta, ha giudicato sbagliate le nostre politiche sui flussi migratori verso il nostro Paese. E anche su questo dobbiamo dare risposte". Il tema, ha concluso, "sarà sicuramente al centro del nostro semestre di presidenza Ue nel 2014".
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