La Shoah non è un museo
L’inutile polemica fra Renato Brunetta e la comunità ebraica sul memoriale della Shoah a Milano è un “classico dell’antisemitismo del passato”, come è stato definito dagli storici. Poi c’è “l’antisemitismo fattivo”, l’odio politico, morale e religioso per gli ebrei vivi, la Shoah che lancia riverberi agghiaccianti sul presente. A Gaza, Hamas ha cancellato letteralmente lo stato ebraico dai suoi libri di testo scolastici. La Torah e il Talmud vengono definiti come “falsi” e Israele come un usurpatore da annientare.
L’inutile polemica fra Renato Brunetta e la comunità ebraica sul memoriale della Shoah a Milano è un “classico dell’antisemitismo del passato”, come è stato definito dagli storici. Poi c’è “l’antisemitismo fattivo”, l’odio politico, morale e religioso per gli ebrei vivi, la Shoah che lancia riverberi agghiaccianti sul presente. A Gaza, Hamas ha cancellato letteralmente lo stato ebraico dai suoi libri di testo scolastici. La Torah e il Talmud vengono definiti come “falsi” e Israele come un usurpatore da annientare. Tutta la storia ebraica viene bollata come un “mito”, una cospirazione, una impostura che crollerà assieme alle linee di difesa dell’esercito israeliano. Attraversiamo una fase molto critica per la sopravvivenza dello stato ebraico, mentre si avvertono i segni di una ripresa fulminante dell’antisemitismo in Europa occidentale, nelle sue capitali, università e redazioni dei giornali.
Non c’è più l’indifferenza morale della cosiddetta società civile. Ma c’è qualcosa di più. Si tratta della deformazione ideologica della verità in tempo e in tema di guerra e di pace, con la fatale separazione fra ebrei e Israele su cui giocano gli ayatollah. Questi ultimi costruiscono l’assedio a Israele e a quel che resta della diaspora europea tramite un movimento molto più robusto e ampio di quanto non sembri: il fronte della menzogna. E’ questo che ci dice la decisione di Hamas sui libri di scuola. Su questo dovrebbero riflettere e scaldarsi i nostri custodi della memoria.
Perché la retorica pseudoeducativa sull’antisemitismo è spesso evocata per impedire, proibire, riconoscere la realtà attuale, di chiamare le cose con il loro nome. Mentre tutta la nostra vigilanza morale veglia sui sei milioni di ebrei morti, esponiamo i sei milioni di ebrei vivi alla violenza genocida. La Birkenau virtuale, museale e di plastica che stanno riproducendo nel cuore di Roma serve a poco. C’è quella vera, a Oswiecim, per chi volesse comprendere, con tanto di camere a gas diroccate. Occupiamoci, invece, della Birkenau nucleare che l’Iran e i suoi sodali vogliono costruire in medio oriente e dei rimpalli schiamazzanti dell’antigiudaismo nel nostro tempo.
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