L'onore del formattato
Gli elettori del centrodestra che domenica si sono attardati in quel di Varazze e, astenendosi, hanno fatto vincere il Pd a Pavia dando un duro colpo ad Alessandro Cattaneo.
Gli elettori del centrodestra che domenica si sono attardati in quel di Varazze e, astenendosi, hanno fatto vincere il Pd a Pavia dando un duro colpo ad Alessandro Cattaneo, l’ex sindaco più amato d’Italia, saranno forse pentiti. O forse no. Pavia è città bizzarra, ricca, contado florido e poco ammorbato da fabbriche, abbarbicata alla sua Università e al Policlinico dove lavora un esteso corpo impiegatizio che non risente della crisi occupazionale. Elettori privilegiati o quasi, che nutrono per lo più ambizioni culturali e ancora rimpiangono Elio Veltri, socialista lombardiano che governò la città per anni. La sinistra qui ha radici antiche, solide, alla distanza sono riaffiorate. Cattaneo è apprezzato unanimemente, onesto e capace, il problema è che anche il suo [**Video_box_2**]challenger lo era: l’abbraccio la sera di domenica tra i due ha rinviato l’immagine di una politica noiosa ma almeno cavalleresca, pulita. Non c’erano differenze nella qualità dei candidati, ma nelle loro campagne, sì. Massimo Depaoli era sconosciuto alla politica e aveva messo insieme appena qualche centinaio di voti alle primarie del Pd: è riuscito nell’exploit di prendere 14 mila voti al primo turno, quattromila meno di Cattaneo, in quindici giorni lui e la sua squadra, sostenuti dalla propaganda capillare di un robusto apparato, hanno saputo trovare argomenti efficaci. Il sindaco uscente invece ha corso da solo puntando esclusivamente sul carisma e sulla notorietà a livello nazionale. Cercava al primo turno quella vittoria che lo proiettasse definitivamente nel firmamento forzista, lo imponesse come un possibile Renzi del centrodestra e candidato di successo in eventuali primarie: a differenza di Raffaele Fitto poteva contare, forse, sulla non ostilità del Cav. a cui piacciono assai le facce pulite e sorridenti che passano bene in televisione, se poi sono anche intelligenti. Pavia, evidentemente poco interessata alle sorti nazionali del centrodestra, gli ha imposto una battuta d’arresto. Ma Cattaneo può facilmente assorbirla e reagire, in fondo ha 35 anni, un lustro meno dell’attuale premier. A condizione però che non faccia come un piccolo Gribbels e non si metta a dire che a sbagliare non è stato lui, ma la città.
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