Referendum à la Gad
Farage, Lerner e gli intellò che fanno i comici per inseguire Grillo
Non c’è che dire, gli intellettuali – con rispetto parlando – non hanno ancora saputo fare i conti con il fenomeno Grillo. Il comico continua a fare il comico, anche se i risultati elettorali non rispettano più le aspettative di media pur molto condiscendenti. Tuttavia il problema, più di Beppe Grillo, sono gli intellò della sinistra che da tempo si sono ridotti anche loro a fare i comici, prendendo sul serio quello che troppo serio non è, finendo spesso in questo modo per inseguire il vero comico su terreni a loro non propriamente consoni.
[**Video_box_2**]L’ultimo caso è quello di Gad Lerner. Sulla prima pagina di Repubblica di ieri, l’editorialista chiosava lungamente “l’azzardo politico” compiuto da Grillo e Casaleggio per far “sposare” i grillini con “la destra xenofoba”. Decine di righe, dunque, per commentare un referendum online nel Movimento 5 stelle – uscito quasi dimezzato per numero di voti dalle elezioni europee – da cui alla fine è emerso un “sì” netto all’alleanza nel Parlamento europeo con Nigel Farage del movimento euroscettico inglese Ukip. “Il referendum online è stato una caricatura imbarazzante della cosiddetta democrazia della rete”, ha scritto ieri Lerner. E poi la critica di fondo perché “23 mila grillini, con tutto il rispetto, hanno ‘deciso’ (tra virgolette ovviamente, ndr) la collocazione a destra di un movimento votato da circa 6 milioni di cittadini”. Metodo farlocco di decisione, insomma, anzi autoritario e per giunta sfociato in un’alleanza “xenofoba”: Lerner non poteva che alzare il suo ditino. Curioso che esattamente 5 mesi fa, il 13 gennaio scorso, Lerner esultasse sul suo blog (“Evviva!”, scriveva) per un altro referendum online ospitato sempre sul sito di Beppe Grillo. Allora le solite 25 mila persone dissero “sì” all’abrogazione del reato di clandestinità, sconfessando il comico. “Il nostro grazie deve andare agli iscritti del M5s”, scrisse enfaticamente Lerner. Davvero comico il modo degli intellò italiani di giudicare i grillini in base ai propri gusti passeggeri. Molto meglio Grillo, allora, che i suoi iscritti e simpatizzanti li fa sfogare come si deve. Su un blog e nei commenti annessi. Senza prenderli troppo sul serio.
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