Depositati gli emendamenti a ddl riforme costituzionali: ecco come potrebbe cambiare il Senato
I senatori saranno 95 di nomina territoriali a quali verranno aggiunti cinque nominati dal Colle.
I relatori Anna Finocchiaro e Roberto Calderoli hanno depositato in commissione Affari costituzionali del Senato gli emendamenti al ddl costituzionali che potrebbe cambiare (se approvato) le funzioni di Palazzo Madama: "Il Senato della Repubblica rappresenta le istituzioni territoriali. Concorre, nei casi e secondo modalità stabilite dalla Costituzione, alla funzione legislativa ed esercita la funzione di raccordo tra lo Stato e gli altri enti costitutivi della Repubblica. Partecipa alle decisioni dirette alla formazione e all'attuazione degli atti normativi dell'Unione europea. Valuta l'attività delle pubbliche amministrazioni, verifica l'attuazione delle leggi dello Stato, controlla e valuta le politiche pubbliche. Concorre a esprimere pareri sulle nomine di competenza del governo".
Viene superato dunque il bicameralismo perfetto: sarà solo la Camera ad essere "titolare del rapporto di fiducia con il governo ed esercita la funzione di indirizzo politico, la funzione legislativa e quella di controllo dell'operato del governo".
[**Video_box_2**]Il Senato sarà invece composto da "settantaquattro senatori eletti dai Consigli regionali e dai Consigli delle Province autonome di Trento e di Bolzano fra i loro membri, in proporzione alla loro composizione. Nessuna Regione può avere un numero di senatori inferiore a tre; il Molise, la Valle d'Aosta/Valle d'Aoste e le Province Autonome di Trento e di Bolzano ne hanno uno - si legge ancora nell'emendamento dei relatori - La ripartizione dei seggi tra le Regioni si effettua, previa applicazione delle disposizioni del precedente comma, in proporzione alla loro popolazione, quale risulta dall'ultimo censimento generale, sulla base dei quozienti interi e dei più alti resti. Ventuno senatori sono eletti dai Consigli regionali e dai Consigli delle Province autonome di Trento e di Bolzano fra i Sindaci dei comuni della Regione, nella misura di uno per ciascuna.
Cambia anche la durata del mandato dei senatori che coinciderà "con quella degli organi delle istituzioni territoriali nelle quali sono stati eletti. Con legge approvata da entrambe le Camere sono disciplinate le modalità di elezione dei membri del Senato tra i consiglieri regionali e i sindaci, nonché quelle per la loro sostituzione, entro sessanta giorni, in caso di cessazione dalla carica elettiva regionale o locale".
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