Renzi bussa, la Germania risponde: "sul patto di stabiltà si può dialogare"
A Roma si sono radunati i presidenti dei gruppi dell'Europarlamento. Intanto dalla Germania il
Matteo Renzi prova ad esportare in Europa la sua idea riformatrice che sta cercando di mettere in pratica in Italia. Durante l'incontro con i presidenti dei gruppi dell'Europarlamento riuniti a Roma, il presidente del Consiglio, come riportato da Roger Helmer, capogruppo di Europa della Libertà e della Democrazia a Strasburgo, ha esortato tutti a "prendere coscienza del voto del 25 maggio per a cambiare il corso delle politiche europee" in quanto "è arrivato il tempo di ripensare la strategia per rilanciare la crescita e creare lavoro", e in questo modo "tornare a far sognare quei cittadini che, per molto tempo, l'hanno percepita come un incubo".
[**Video_box_2**]Intanto dalla Germania arriva una semi apertura alla possibilità di revisione del patto di stabilità. Il portavoce del cancelliere Angela Merkel, Steffen Seibert, ha espresso la non contrarietà tedesca nel concedere più tempo ai paesi dell'Eurozona per risanare il loro bilancio. Pur non mettendo in discussione la giustezza e la necessità del patto, Seiberg ha sottolineato come, facendo riferimento a un allungamento dei tempi di rientro del deficit a fronte di un peggioramento della congiuntura economica, esso "potrebbe essere applicato in modo flessibile in singoli casi", come e' già stato fatto in passato". Il portavoce di Angela Merkel ha inoltre chiarito come la Germania non si opporrà alla possibilità di "tenere conto degli investimenti per le riforme nella valutazione di bilancio". Tuttavia, Angela Merkel, nel corso della riunione della segreteria della Cdu tenuta oggi, ha visto il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schäuble, rassicurando i partecipanti sul fatto che le regole sul deficit contenute nel Patto restano valide e devono essere rispettate. "La credibilità deriva dal rispetto delle regole che ci si è dati".
Angela Merkel non smentisce le parole del suo portavoce, ma precisa: "Il Patto di stabilità e crescita già fornisce opzioni per un'applicazione flessibile del Patto in alcuni casi particolari e quindi anche prolungamento delle scadenze" di rientro del deficit. "Questo oltre che possibile, e' stato anche già usato" nel caso di un peggioramento della congiuntura o di investimenti
per riforme strutturali".
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