Renzi a Strasburgo: "Europa faro di civiltà. Senza crescita l'Ue muore"
Il premier agli europarlamentari ha presentato il semestre di presidenza italiana. "Sull'economia non chiediamo scorciatoie". Polemica in Aula con il capogruppo del Ppe Weber.
L'Europa torni a riscoprire il significato di essere europei puntando sui propri valori e non solo sulla moneta che portiamo in tasca. E' questo il messaggio lanciato da Matteo Renzi a Strasburgo nell'Aula del Parlamento europeo, in occasione della presentazione del semestre italiano di presidenza del Consiglio.
"La cifra italiana del semestre Ue deve essere quella del coraggio e dell'orgoglio, che mai come ora sono richiesti all'Italia e all'Europa", aveva detto il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, parlando con gli europarlamentari italiani prima dell'intervento. Concetti poi ribaditi anche nell'emiciclo. immigrazione cittadinanza sono stati al centro del discorso tenuto a braccio dal premier. I riferimenti all'economia sono invece passati quasi in secondo piano, sebbene anche su questo aspetto, Renzi abbia lanciato un parole chiare ai 28 paesi europei: "Sì alla stabilita, ma senza crescita l'Europa muore. E' un problema di tutti non solo italiano". "L'Italia", ha continuato Renzi, "non chiede all'Europa che questa risolva i nostri problemi. Sappiamo che dobbiamo essere noi a cambiare". Sul tema dell'immigrazione Renzi ha ricordato che l'Europa è territorio di frontiera affacciato sul mare e per questo l'Ue deve diventare "faro di civiltà" per il Nord Africa: "Non solo riferimento economico ma anche valoriale", ha spiegato. Il premier ha poi citato il rischio di un'escalation delle violenze in Medio Oriente e su Israele, in particolare, ha detto che "ha diritto di esistere".
Dopo l'intervento di Renzi, Nigel Farage ha commentato le parole del premier ai micorfoni di SkyTg 24: "E' un nuovo Tony Blair", ha detto, "e le sue parole sono vuote".
Sul tema della flessibilità a proposito delle regole europee sui bilanci statali Renzi era stato smentito dal premier olandese Mark Rutte. Intervendo al parlamento dell'Aia, Rutte aveva infatti tranquillizzato i deputati olandesi dicendo che il piano italiano e francese per ammorbidire le regole di bilancio era stato bocciato.
Sulla vicenda della flessibilità delle regole sui conti pubblici, Manfred Weber ha duramente attaccato il premier Renzi: "Altri paesi come Spagna, Portogallo e Irlanda hanoo fatto le riforme. Ora tocca a voi", ha detto il capogruppo dell Partito popolare europeo prendendo la parola in Aula. "Le regole ci sono per essere rispettate. L'Italia ha il 130 per cento di debito. Da dove vengono i soldi?", ha chiesto Weber. Secca la replica di Renzi: "L'Italia non accetta lezioni da nessuno. Chi le fuore ad altri ha sbagliato posto", ha detto il presidente del Consiglio. "D'altronde, se Weber parlava a nome della Germania, vorrei segnalare che durante la passata presidenza Ue, un altro paese ha violato i limiti del patto", ha continuato, aggiungendo che "non sono l'Italia e la Francia a chiedere diverse regole del gioco, a noi vanno bene. Diciamo che, continuando a stare fermi negli slogan, non difenderemo neanche i singoli Paesi".
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