Alitalia, l'ad di Etihad chiede che l'Ue accolga investimenti esteri
James Hogan: "Senza di noi migliaia di posti di lavoro e rotte aeree in meno".
Etihad "vuole impegnarsi con l'Europa" e "gli investimenti esteri non rappresentano una minaccia, ma un'opportunità per rafforzare le compagnie aeree e sostenere sia l'occupazione che la crescita economica". Lo ha detto il presidente e Chief Executive Officer di Etihad Airways, James Hogan, intervenendo a Vienna in occasione della conferenza dell'Unione Europea sulla competitività del settore aereo in Europa.
"Comprendiamo e rispettiamo il modello di business delle compagnie aeree europee e intendiamo operare nel rispetto delle regole dell'Europa", ha ribadito Hogan, aggiungendo però che "l'aviazione è un'industria globale, non regionale, che genera importanti benefici economici e sociali". Il presidente di Ethiad ha assicurato poi che la sua compagnia aerea vuole impegnarsi in Europa "per un reciproco guadagno". Gli investimenti da parte di Etihad Airways, ha precisato l'ad della compagnia, "rafforzano le compagnie aeree partner, preservano e creano posti di lavoro, mantengono i servizi aerei, offrendo benefici a consumatori, economie locali e nazionali, nonché ai principali fornitori come Airbus Industrie". Senza le partecipazioni azionarie di Etihad Airways, si sarebbe verificata "la perdita di un 'investitore di salvataggio' per Alitalia, che avrebbe causato perdita di posti di lavoro, chiusura di rotte aeree, riduzione di voli, aumento delle tariffe e perdita dei guadagni provenienti dalle tasse per i governi europei". Etihad Airways, oltre all'intenzione di acquisire il 49% di Alitalia, ha acquisito partecipazioni azionarie di minoranza in tre vettori europei: Air Berlin (29,2 per cento), Aer Lingus (4,99 per cento) e Air Serbia (49 per cento) e sta finalizzando l'acquisizione della quota azionaria del 33,3 per cento nel vettore regionale svizzero Darwin Airline che opera come Etihad Regional.
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