Mogherini: "In Medio Oriente la cristianità è minacciata"
Il ministro degli Esteri: "Potrei essere la nuova Mrs Pesc". Sugli F-35: "Parleremo con gli Usa".
Il ministro degli Esteri, Federica Mogherini, in una intervista a Radio Capital, ha commentato l'escalation di violenza in Medio Oriente dopo le dichiarazioni di Abu Bakr al Baghdadi sulla nascita del Califfato. "Ciò che accade nel mondo islamico va preso sul serio. La minaccia a Roma, in quanto capitale della cristianità, è seria. Mi riferisco a Boko Haram e a quanto succede nel mondo islamico". Mogherini ha proseguito: "C'è un sovrapporsi di crisi: dalla guerra in Siria, che è tendenzialmente civile ma con interessi regionali, all'Iraq e al Medio Oriente. Gli iracheni devono unirsi contro le minacce e formare un governo di unità nazionale, superando le divisioni tra sunniti, sciiti e curdi. I cittadini iracheni devono farsi carico della propria sicurezza in maniera lungimirante", ha detto Mogherini. "C'è il rischio di una spirale di violenza e di odio. E' stata toccata la vita di ragazzi israeliani e palestinesi, ma non è interesse di israeliani e palestinesi cadere in una spirale di vendetta. Lì gli spazi sono piccoli, con risorse limitate, per esempio quelle idriche. Bisogna convivere, esercizio faticoso, da gestire in modo razionale"., ha aggiunto il ministro degli Esteri in vista del suo prossimo viaggio in Medio Oriente.
Mogherini ha poi commentato le voci che la vogliono alla guida della Pesc come Rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune della Ue : "E' una delle possibilità ma ancora non c'è stato il passaggio di Juncker all'Europarlamento. La decisione verrà presa il 15 e 16 luglio. Io, comunque, faccio con passione il mio lavoro". Una carica prestigiosa, a giudizio di Mogherini: "E' il primo vicepresidente della Commissione. E' il numero due. Ha compiti di coordinamento e può lavorare su dossier, come quello degli immigrati e dell'energia, strategici per il nostro paese. La Commissione Ue pesa molto e peserà ancora di più nei prossimi anni", ha aggiunto.
Infine, un pare espresso a proposito degli F-35 dopo le polemiche generate dalla decisione del Pentagono di lasciare a terra la propria flotta per problemi di natura tecnica: "Non è mia competenza dare un giudizio tecnico sugli F-35. Dovremo sostituire alcuni aerei che sono vecchi. E' comunque una discussione che andrà fatta con gli Stati Uniti e il ministro Pinotti lo sta facendo".
"Stiamo lavorando a una revisione strategica della politica di Difesa dell'Italia. Bisogna partire dai rischi, che sono sempre meno tradizionali e più difficili da identificare, e poi attuare contro queste minacce una strategia utile, da decidere insieme alla Nato e alla Ue. Conseguentemente bisognerà capire come investire nei meccanismi di Difesa, aerei compresi", ha concluso il capo della Farnesina
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