Renzi contrattacca: "La Bundesbank non faccia politica"
Il premier in conferenza stampa con Barroso: "Nessun problema con Merkel". Il presidente della Commissione: "Massimo sostegno a Roma".
Il premier Matteo Renzi ha subito l'occasione di replicare alle polemiche con la Bundesbank tedesca in occasione di una conferenza stampa congiunta con il presidente della Commissione europea Josè Manuel Barroso da palazzo Madama a Roma. Ieri, Jens Weidmann, presidente dell'istituto tedesco, aveva espresso giudizi negativi sulle politiche economiche dell'Italia. "Non c'è nessuna polemica tra noi e il governo tedesco in ordine alla gestione della stabilità e della flessibilità" ha detto oggi Renzi ricordando che le "regole del patto parlano di stabilità e crescita". Ma non è mancato un contrattacco duro alla Bundesbank, rea di aver espresso giudizi politici sull'operato italiano. "Non ho sentito polemiche da esponenti politici. Se poi parliamo di quanto detto da qualche banchiere, rispondo che la Bundesbank deve perseguire il suo obiettivo statutario, non entrare nel dibattito politico", ha continuato il premier ribadendo che "se parliamo solo di stabilità, distruggiamo il nostro futuro".
Le riforme intanto continuano, ha annunciato Renzi, rilanciando il piano dei "mille giorni": "Siamo attesi a un cambiamento profondo. Saranno mille giorni in cui l'Italia vedrà un grande restyling complessivo e potrà fare un percorso di riforme di cui avvertono le esigenze e le necessità i cittadini italiani", ha aggiunto il premier. "L'Italia deve essere più semplice. Se diventa più semplice diventa anche più forte". Funzionale a questo scopo è proprio il semestre di presidenza europea che per l'Italia rappresnta "una grande occasione per restituire speranza, passione ed entusiasmo ai cittadini europei, che sono i nostri stakehoders, i nostri punti di riferimento".
Il premier ha an che affrontato il tema immigrazione, chiarendo che la strategia della presidenza italiana a Bruxelles sarà quella di perseverare nel potenziamento di Frontex. Ma per fronteggiare il problema immigrazione, a suo giudizio, "è necessaria anche una maggiore presenza in Libia".
Parole che hanno trovato il consenso di Barroso che ha rinnovato il "massimo sostegno" all'Italia da parte della Commissione Ue al semestre di presidenza italiana. Barroso ha poi sottolineato come Roma abbia "definito obiettivi molto chiari, che condividiamo" e ha elogiato Renzi per le riforme che ha messo in cantiere. "Serve un'Italia forte al centro di un'Unione Europea altrettanto forte", ha concluso il presidente della Commissione.
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