Renzi vuole un'Europa con pochi limiti, Juncker chiede più flessibilità
"Quello tra austerity e flessibilità è un derby ideologico", dice il premier. "La flessibilità serve perchè il treno europeo non deragli", conferma il candidato presidente della commissione europea, Jean Claude Juncker.
"Quello tra austerity e flessibilità è un derby ideologico. Perché se investo nelle infrastrutture digitali, investo nel futuro e non è un costo, vengo incontro alle persone e non è un costo". Matteo Renzi interviene a Venezia al “Venice device” e conferma il suo impegno per tentare di rivedere le politiche dell’Unione europea sia in ambito economico sia in quello legato all’innovazione. Il presidente del Consiglio ribadisce come il ruolo dell'Europa non dovrebbe essere quello di creare "un insieme di limitazioni”, ma è necessario che diventi “uno spazio di idee, partecipazione e di libertà, che si impegni attivamente a realizzare una globalizzazione più bella". Per questo, secondo il premier, è dannoso parlare “solo di limitazioni e di discussioni burocratiche, perdiamo un'opportunità”. Cambiamento che potrebbe partire dall’introduzione di una "diplomazia unica e di esercito unico”, ovvero “due temi che l'Europa non tratta. Abbiamo la stessa moneta ma eserciti e diplomazia sono diverse. Nei prossimi mesi non raggiungeremo questi obiettivi, ma possiamo parlarne da subito, creando una scuola di diplomazia unica".
"La flessibilità serve perchè il treno europeo non deragli", ha confermato il candidato presidente della commissione europea, Jean Claude Juncker nell'audizione del Gruppo S&D al Parlamento Ue secondo fonti presenti al dibattito. "Non sono un feticista dei numeri, ma sono legato alla realtà" ha aggiunto sottolineando che "il Patto di Stabilità non va modificato, ma applicato con sensibilità".
Europa da un lato, riforme domestiche dall’altro, Renzi fissa nuovi traguardi. Il primo “è creare spazio e posti di lavoro per i nostri ragazzi”. "Se vogliamo creare posti di lavoro dobbiamo investire in innovazione, è importante che questo incontro sia stato fatto all'Arsenale, che era luogo dove si creavano posti di lavoro e ora e' un luogo di bellezza". Un riforma “necessaria per cambiare l’Italia”, che però necessita di investimenti. A rendere possibile il reperimento dei fondi necessari per la riforma potrebbe concorrere la stretta sull’evasione annunciata a Venezia: “Dobbiamo investire per ridurre l'evasione, come ci chiede l'Europa. Ma io devo presentare questa riforma non come una riforma europea, ma come un'idea di riforma civile".
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