Si apre la settimana delle riforme. I grillini: "Sarà battaglia"
Testo al Senato. Finocchiaro: "Assicureremo stabilità". Due pregiudiziali di costituzionalità presentate da M5s e Sel.
E' iniziato l'iter di discussione al Senato delle riforme costituzionali al Senato. I relatori Anna Finocchiaro del Pd e Roberto Calderoli della Lega Nord, hanno illustrato il testo approvato in commissione. "Non sfugge a nessuno di noi il rilievo e la portata modificativa di questa riforma. Senza dubbio la più significativa dall'inizio della storia repubblicana per quello che riguarda il Parlamento". Così si espressa Finocchiaro, Presidente della commissione Affari costituzionali del Senato, nella sua relazione in Aula. "Partivamo dall'esigenza di puntare sulla efficacia e prontezza della decisione politica, e sulla differenziazione dei compiti delle due Camere per adeguarli ai bisogni di un Paese molto cambiato", ha osservato ancora Finocchiaro.
"Coglievamo la necessità di rispondere alla domanda di strumenti di democrazia diretta che così significativamente sale dal Paese, e anche alla positiva domanda di controllo e verifica dell'agire dei poteri, a cominciare da quello del governo". Finocchiaro ha posto 'accento sul tema delle garanzie e della governabilità, che, assicura, il piano di riforme offre. "Sapevamo di dover mantenere integro il sistema di garanzie che è proprio della nostra tradizione costituzionale, anche a fronte della concorrente necessità di assicurare all'Italia governi stabili e duraturi". Il testo della riforma all'esame dell'Aula è completamente diverso da quello del governo che aveva "peccati originali", ha poi sottolineato in Aula l'altro relatore Calderoli.
Il Movimento Cinque Stelle, insieme a Sinistra ecologia e libertà, si appresta invece a dare battaglia dopo aver presentato due pregiudiziali di costituzionalità. Con una questione pregiudiziale su quella che definiscono la "contro riforma" proposta dal ministro Boschi, i grillino attaccano la composizione del nuovo senato e l'immunità per i futuri parlamentari. Lo fanno presentando una questione pregiudiziale: "la composizione oligarchica del nuovo senato, in cui, in luogo dei cittadini italiani, saranno gli esponenti politici locali, ovvero i consiglieri regionali, per altro al culmine di una fase storica di minima efficienza e moralità del regionalismo ad eleggere (rectius nominare) i senatori nazionali, incide drammaticamente, affievolendole sul complesso delle garanzie costituzionali vigenti, a partire dall'elezione del presidente della Repubblica e quella dei giudici costituzionali della Corte Costituzionale", si legge nel testo presentato in Aula.
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