La Cassazione è peggio della malattia

Redazione

Ci risiamo. Ogni volta che Berlusconi deve compiere una scelta politica, si collega il suo orientamento alle vicende giudiziarie. Ora si tratta di scegliere tra la tenuta dell’intesa con Matteo Renzi sulle riforme e la richiesta di vari settori di Forza Italia di evitare di cadere “in trappola”.

Ci risiamo. Ogni volta che Berlusconi deve compiere una scelta politica, si collega il suo orientamento alle vicende giudiziarie. Ora si tratta di scegliere tra la tenuta dell’intesa con Matteo Renzi sulle riforme e la richiesta di vari settori di Forza Italia di evitare di cadere “in trappola”. Si tratta di una decisione politica, che sarà adottata in base a criteri politici, com’è avvenuto sempre anche in passato, nonostante le letture capziosamente volte a trovare un legame decisivo tra queste scelte e presunti interessi personali. D’altra parte poche settimane fa si sosteneva che Berlusconi, per influenzare non si sa bene quale dei tanti procedimenti aperti contro di lui, avrebbe fatto saltare il tavolo, salvo poi spiegare che la sua decisione opposta era anch’essa figlia di un calcolo legato alle sue sorti giudiziarie.

 

Il Cav. ha realismo e, purtroppo, ormai una lunga esperienza delle vicende giudiziarie e della loro politicizzazione. Per questo è riuscito a separare la responsabilità politica dalle battaglie in tribunale. Non si illude che qualche livello della magistratura gli sia favorevole per ragioni diverse da quelle di un esame non pregiudiziale dei dati di fatto e delle norme di diritto. Ora si parla molto della Cassazione, che intenderebbe posporre il giudizio sul caso Ruby in modo da non sommare l’eventuale condanna a quella che Berlusconi sta scontando con l’affidamento ai servizi sociali, come se il calendario delle udienze fosse in qualche modo connesso alle scelte politiche sulle riforme. E’ una sciocchezza, che è assurdo per giunta attribuire a un calcolo di Berlusconi. Naturalmente sarebbe auspicabile che la persecuzione giudiziaria avesse fine, ma non  da questo dipendono l’una o l’altra posizione sulle riforme istituzionali.

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