MH17: "Missile partito da territori filorussi", lo dice l'ambasciatore americano all'Onu
La tregua di quattro giorni nel conflitto in Ucraina per agevolare le ricerche, accordata da parte degli indipendentisti, è stata smentita dal loro leader. La comunità internazionale chiede chiarezza. Le responsabilità del presidente russo secondo l'America.
Il giorno dopo l'incedente aereo sul confine tra Ucraina e Russia dalla comunità internazionale arrivano appelli per una tregua umanitaria. Ma tra i separatisti non c'è unanimità nelle posizioni. In mattinata alcuni di loro avevano annunciato una tregua di quattro giorni con l'inizio del cessate il fuoco fissato per le 11 italiane, come concordato con il gruppo di contatto per l'Ucraina orientale, ha dichiarato il leader separatista Andrei Purgin, citato dall'Interfax. Ma questa posizione è stata smentita dal capo militare dei ribelli dell'autoproclamata Repubblica di Donetsk, il cittadino russo Igor Strelkov, ha dichiarato che non c'e' bisogno di alcuna "tregua umanitaria". "Le attività militari continueranno su tutto il fronte", ha avvertito citato da Itar Tass, che rilancia l'agenzia Novorossia, "non serve alcun corridoio o tregua umanitaria per un'inchiesta obiettiva". A suo dire, gli investigatori possono accedere "liberamente" al luogo del disastro e fare i loro rilevamenti. "Nessuno li ostacolera'", ha aggiunto, garantendo che i combattimenti continueranno su tutto il territorio della Repubblica popolare di Donetsk, tranne che nella zona dello schianto del Boeing
Intanto dagli Stati Uniti l'ambasciatore americano all'Onu, Samantha Power, durante la riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, ha ammesso che Il Boeing 777 della Malaysia Airlines in volo da Amsterdam a Kuala Lumpur "è stato probabilmente abbattuto da un missile terra-aria sparato da una località sotto il controllo dei separatisti nell'est dell'Ucraina".
Secondo il leader separatista i corpi delle 298 persone che erano a bordo dell'aereo sono disseminati nel raggio di 12 chilometri. L'autoproclamata repubblica popolare di Donetsk ha dispiegato 600 uomini incaricati di vigilare sui corpi e i resti dell'aereo. Il gruppo di contatto – di cui fanno parte rappresentanti di Ucraina, Russia e l'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (Osce) – ha concordato i passi necessari con i separatisti tramite una riunione in videoconferenza.
Serve un'indagine "imparziale" sul disastro aereo avvenuto ieri in Ucraina, ha detto Vladimir Putin esprimendo le condoglianze al primo ministro olandese, Mark Rutte. Nella conversazione telefonica il capo del Cremlino ha sottolineato che questa tragedia conferma ancora una volta l'urgenza di una "soluzione pacifica" della crisi nella repubblica ex sovietica. Putin ha sottolineato come la colpa di questa tragedia ricada sul governo ucraino, in quanto colpevole di avere ricominciato le operazioni militari. Poche ore dopo il presidente russo ha dichiarato: "Crediamo che la pace debba prevalere in terra ucraina e che contatti diretti tra tutte le parti dovrebbero essere avviati al più presto possibile".
"Sconvolti" dall'abbattimento dell'aereo della Malaysia Airlines in Ucraina, i presidenti della Commissione e del Consiglio europei, Josè Manuel Barroso e Herman Van Rompuy, hanno chiesto "un'immediata e approfondita indagine sulle cause dello schianto. "I fatti e le responsabilità devono essere chiariti al più presto", hanno insistito in una nota, "l'Ue continuerà a seguire la vicenda molto da vicino".
Le sanzioni dell'Unione Europea contro la Russia colpiranno le imprese che "sono strettamente coinvolte nella destabilizzazione dell'Ucraina". Lo ha anticipato la cancelliera tedesca Angela Merkel in una conferenza stampa a Berlino, all'indomani dell'abbattimento di un aereo malese con 298 persone a bordo nell'est dell'Ucraina. "Ci sarà una risposta adeguata a quello che è successo", ha detto la cancelliera, secondo cui le nuove misure restrittive saranno pronte nei prossimi giorni. Quanto all'incidente di ieri, "sebbene non si conosca la causa esatta, è la tragica espressione di quello che sta succedendo nella regione". La Russia "ha la responsabilità di tutto quello che sta accadendo" nell'est dell'Ucraina. A dirlo è stata la cancelliera tedesca Angela Merkel, all'indomani dell'abbattimento dell'aereo malese, le cui responsabilità dovranno essere accertate "al più presto possibile con un'inchiesta indipendente".
"Dobbiamo avvertire Vladimir Putin che è andato troppo oltre e noi non possiamo restare inerti" di fronte a quello che è successo. L'ex segretario di Stato americano Hillary Clinton reagisce così alla notizia dell'abbattimento dell'aereo malese nei cieli dell'est dell'Ucraina e mostra di non avere troppi dubbi sulle responsabilità. "La domanda numero uno che mi pongo – ha detto in un'intervista all'emittente americana Pbs – è, chi avrebbe potuto abbattere l'aereo? Chi aveva l'equipaggiamento? Ovviamente si è trattato di un missile anti-aereo. Chi potrebbe aver avuto la competenza per farlo?". Il governo ucraino, ha sottolineato la Clinton, "è stato rapido nel dare la colpa ai terroristi, che è il nome usato per gli insorti russi, e sembra che ci sia una crescente consapevolezza che probabilmente sono stati gli insorti russi".
In un editoriale oggi il New York Times spiega che "Vladimir Putin può fermare questa guerra". Ormai, scrive il giornale, "il conflitto in Ucraina è andato troppo lontano ed è diventato troppo pericoloso. C'è un solo uomo che possa fermarlo, il presidente russo Vladimir Putin, dicendo ai separatisti dell'Ucraina orientale sostenuti dalla Russia di metter fine all'insurrezione e fermando il flusso di denaro e armi pesanti verso questi gruppi". In qualsiasi modo sia avvenuto l'incidente aereo, scrive il quotidiano americano, "si tratta della peggiore catastrofe di un conflitto sempre più brutale e costoso che avrebbe dovuto concludersi da lungo tempo".
Ci sono anche 80 bambini tra le 298 vittime dell'aereo malese che sarebbe stato abbattuto ieri da un missile nell'est dell'Ucraina. Secondo la lista aggiornata dei 283 passeggeri e 15 membri di equipaggio del volo MH17 da Amsterdam a Kuala Lumpur diffusa dal ministero dei Trasporti malese, a bordo del Boeing c'erano 173 passeggeri olandesi, di cui uno anche con nazionalità italiana, 44 malesi, 27 australiani, 12 indonesiani, nove britannici, quattro tedeschi, 4 belgi, tre filippini, un canadese e un neozelandese.
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