Hamas e Israele rifiutano la tregua. Si continua a combattere
Le forze armate israeliane continuano a combattere nel Sud della Striscia, missili verso Tel Aviv, Yehud e Ashdod.
Nessuna tregua a Gaza, il conflitto continuerà. Nonostante gli sforzi diplomatici dell'Egitto e il cauto ottimismo americano dopo l'incontro al Cairo tra il segretario di stato John Kerry e il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon, Hamas nella prima mattinata ha ribadito che "potrebbe accettare dei cessate il fuoco di alcune ore per ragioni umanitarie, non una tregua a lungo termine", come dichiarato da un'esponente del gruppo terrorista, Mohammed Nazzal, e riportato da Haaretz. Anche Israele ha respinto la richiesta. Come riportato dal quotidiano, il Coordinatore delle attività del governo israeliano nei Territori, Yoav Mordechai, avrebbe formalmente comunicato la decisione di non accettare la tregua all'inviato dell'Onu in Medio Oriente, Robert Serry.
Intanto continua il lancio di razzi dalla striscia di Gaza verso i territori israeliani. Le sirene d'allarme anti missilistico sono suonate a Tel Aviv, Yehud e Ashdod; sette razzi sono stati intercettati dal sistema di difesa Iron Dome in quest'ultima cittadina.
Le forze israeliane invece si stanno concentrando nel sud della Striscia, tra Deir el-Balah, Khan Younès e Nousseirate. "Sono 70 i bersagli presi di mira. Tra questi alcune moschee, uno stadio e diverse case", ha affermato Ayman Batnijil, portavoce della polizia di Gaza.
In due settimane di scontri sono morti circa 550 palestinesi, 25 soldati dell'esercito di Israele e due civili israeliani.
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