Ddl Riforme al Senato con voto segreto, ma non per tutti gli emendamenti
L'opposizione fa ostruzionismo in ogni modo consentito dalla legge.
Il Ddl Riforme è in Aula a Palazzo Madama. Le prime votazioni agli emendamenti sono iniziate, l'opposizione va avanti con l'ostruzionismo, cercando di sfruttare tutte le forme previste dal regolamento.
Non ci sarà il voto segreto però, almeno non per tutti gli emendamenti, come sottolinea il presidente del Senato Pietro Grasso: Ci sarà solo su quelli riferiti alle funzioni delle Camere". Decisione dopo aver ricevuto 920 richieste di voto segreto, qualcosa che "non ha precedenti nella prassi parlamentare". Sarà voto palese, invece, per quanto riguarda le parti del ddl riforme relative al procedimento legislativo.
Richieste pro voto segreto che infastidiscono e preoccupano i relatori Anna Finocchiaro (Pd) e Roberto Calderoli (Lega) già al lavoro a una mediazione. L'ipotesi di lavoro non prevederebbe di intaccare il principio della non elettività dei senatori, ma di abbassare il numero di firme richieste per presentare referendum abrogativi (il Ddl lo fissa a 800mila), di inserire delle modifiche alle competenze del Senato in materia di bilancio e di allargare la platea degli elettori del Capo dello Stato. Ma ancora sono ipotesi, idee da valutare in seguito, a giochi fatti.
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