Kerry (ancora) a Gerusalemme, ma il cessate il fuoco è lontano

Redazione

Il segretario di stato americano è atterrato stamane in Israele e ha iniziato un round di incontri diplomatici per cercare di imporre una tregua nello scontro tra l’esercito israeliano e Hamas.

Il segretario di stato americano John Kerry è atterrato stamane a Gerusalemme e ha iniziato un round di incontri diplomatici per cercare di imporre un cessate il fuoco nello scontro tra l’esercito israeliano e Hamas. Kerry prevede di incontrare il segretario generale delle Nazioni unite Ban Ki-moon, il presidente dell’Autorità palestinese Mahmoud Abbas e il premier israeliano Benjamin Netanyahu. L’obiettivo del segretario di stato, che prima dell’inizio del conflitto aveva speso molte energie nel tentativo di raggiungere un accordo di pace duraturo tra israeliani e palestinesi non è solo quello di ottenere un cessate il fuoco ma anche una roadmap che possa riportare in vita il processo di pace. Kerry ha anche ricordato la morte durante di combattimenti a Gaza di Max Steinberg e Sean Carmeli, due cittadini americani che si erano arruolati nell’esercito ebraico.

 

Oggi alle 21.30 ora locale il governo israeliano ha indetto un incontro del gabinetto per la sicurezza a Tel Aviv per discutere dell’operazione militare nella Striscia di Gaza e dei tentativi di stabilire un cessate il fuoco, ma una fine rapida dell’operazione militare dell’esercito di Gerusalemme, che sta incontrando una resistenza più accanita delle previsioni, è considerata improbabile. In 15 giorni di combattimenti sono morti più di 620 palestinesi e 29 cittadini israeliani.

 

Martedì un missile lanciato dalla Striscia di Gaza è caduto a circa un chilometro e mezzo dall’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv, eludendo il sistema di difesa missilistico Iron Dome messo a punto da Israele. Per precauzione la Federal Aviation Administration americana ha consigliato alle compagnie aeree statunitensi di cancellare i loro voli verso Israele per ventiquattro ore. Anche alcune compagnie europee, tra cui Lufthansa e Air France, hanno sospeso i loro voli verso lo stato ebraico. L’ultima volta che i voli verso Israele sono stati sospesi è stato nel 1991, quando l’Iraq di Saddam Hussein minacciò il paese con il lancio di alcuni missili Scud.