“Sarà un luglio caldo e poco piovoso”
Le previsioni degli esperti e le estati roventi che ancora aspettiamo.
Anche luglio è finito, lasciando dietro di sé una pallida analogia delle estati come ci avevano detto che sarebbero diventate: sempre più calde, secche, aride, afose, da temperature record. Eppure i modelli matematici al computer, veri vitelli d’oro contemporanei, da anni avevano previsto aumento delle temperature e estati sempre più calde. Lasciando perdere per una volta il clima e concentrandoci sul tempo, saltano agli occhi le dichiarazioni che Marina Baldi del Cnr ha reso a inizio giugno, prevedendo un’estate più calda e meno piovosa della media. Smentita dalla realtà, a metà luglio ha spiegato senza scusarsi né battere ciglio che sarà un’estate fresca e piovosa, per gli stessi motivi per cui un mese prima aveva previsto l’opposto.
Da qualche tempo in Italia si osserva una esagerata tendenza, tra chi si occupa di meteorologia, a spingersi in previsioni sul breve-medio periodo quantomeno imprudenti. Non c’erano segnali che l’estate sarebbe stata così anomala, ma chi fa questo mestiere dovrebbe sapere che i modelli di previsione stagionale sono modelli climatici a breve termine ma hanno gli stessi difetti dei modelli di previsione del tempo nel breve termine, tanto che qualunque meteorologo ammette che se si vuole prevedere il tempo da qui ai prossimi due-tre mesi è più utile la statistica. La verità è che siamo lontani dalla conoscenza completa del sistema clima. Episodi come questo sono spie d’allarme che dovrebbero farci riflettere prima di berci le previsioni sul caldo che farà tra cent’anni.
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