Copasir: "Aumentate le forze in Libia per l'evacuzione degli italiani"
Mogherini: "L'instabilità del paese mette a repentaglio la loro sicurezza".
Una "gran parte" dei cittadini italiani è già rientrata dalla Libia nelle scorse settimane, "altri partiranno domani e giovedì con i C-130". Lo ha annunciato il ministro degli Esteri, Federica Mogherini, al termine dell'audizione al Copasir sulla situazione in Libia e in Medio Oriente. L'Italia, dopo Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna, paesi che hanno evacuato la Libia chiudendo i propri uffici di rappresentanza, ha deciso di mettere in atto misure aggiuntive per tutelare la sicurezza dei propri cittadini. "Stiamo offrendo assistenza a tanti cittadini non libici e non italiani che vedono nell'Italia un punto di riferimento", ha spiegato il ministro. "L'Italia sta lavorando per fare in modo che lo scontro si sposti dal piano militare a quello politico-istituzionale", ha aggiunto Mogherini, auspicando che la prima riunione del Parlamento libico a Tobruk possa avviare un processo di pacificazione.
Il vicepresidente del Copasir, Giuseppe Esposito, al termine dell'audizione ha dichiarato che l'Italia ha aumentato il proprio contingente in Libia per favorire il rimpatrio degli italiani. La situazione nel paese nordafricano è "pericolosa, sia per la questione immigrazione, sia per le fonti energetiche", ha spiegato Esposito. "Oggi abbiamo inviato alcuni nostri militari in Libia per rafforzare la sicurezza della nostra ambasciata e degli italiani che vi lavorano". "Tra gli italiani rimasti in Libia circa 15 vogliono rientrare , gli altri, essendo di doppia nazionalità, desiderano rimanere nel paese", ha reso noto Esposito, aggiungendo che "la nostra ambasciata sta facendo un buon lavoro sul territorio".
"Se non ci sarà un governo stabile in Libia con il quale relazionarsi per un controllo e una gestione razionale dei flussi di richiedenti asilo e di migranti non ci sarà nulla che potremo davvero fare", ha spiegato il ministro Mogherini. "Anche per questo l'Italia è impegnata direttamente in Libia per facilitare una mediazione tra le diverse parti che si confrontano", ha aggiunto Mogherini, "anche perché è un Paese che avrebbe enormi risorse, ma ha bisogno di costruire uno Stato". "Anche su questo l'Italia è impegnata in primo piano e potrà esserlo ancora di più in futuro", ha sottolineato il ministro, "abbiamo bisogno di avere con noi tutta la comunità internazionale a partire dall'unione europea e ci stiamo lavorando".
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