La folla osserva l'autobus rovesciato dall'attentatore palestinese a Gerusalemme (Foto Ap)

Fine della tregua a Gaza, riprendono i raid. Ucciso un attentatore a Gerusalemme

Redazione

L'uomo, alla guida di un trattore, ha rovesciato un autobus: un morto e diversi feriti. Resta fragile il cessate il fuoco a Gaza dove una bambina è stata uccisa. A Rafah si combatte ancora.

E' terminata la tregua di sette ore annunciata unilateralmente da Israele. Il portavoce di Tsahal, Peter Lerner, ha annunciato che le operazioni militari, compresi i raid, sono riprese in tutta la Striscia. Parte delle truppe di terra sono state attivate nuovamente mentre altre si stanno ritirando, come già programmato. Il programma di distruzione dei tunnel di Hamas, ha aggiunto Lerner, dovrebbe essere completato nelle prossime ore. Il cessate il fuoco era stato però già interrotto da diverse incursioni militari. Nel corso di un raid aereo è stata uccisa una bambina palestinese di otto anni nel campo profughi di Shati. Nel corso dello stesso attacco, altre 29 persone sono state ferite. La tregua non interessa il sud della Striscia e a Rafah le forze di terra di Tsahal hanno continuato le operazioni militari dato che la zona è sotto l'attenzione israeliana dopo l'agguato di venerdì scorso che portò alla morte di un soldato di Tsahal.

 

La tensione resta alta anche a Gerusalemme est. Nel quartiere ultra ortodosso di Shmuel Hanavi, a Mea Shearim, la polizia ha ucciso un palestinese che, alla guida di una ruspa, aveva ribaltato un autobus, uccidendo un passante e ferendo tre persone. L'uomo lavorava in un cantiere edile nei pressi dell'attentato. Secondo le forze di sicurezza israeliane sarebbe stato un tentativo di ritorsione per gli attacchi condotti a Gaza.

 

Nel frattempo Israele prosegue la caccia ai tunnel di Hamas e avverte: "Se la tregua sarà violata riprenderemo le operazioni", ha ammonito un ufficiale. In assenza di un piano diplomatico per una tregua, Tsahal ha comunque diminuito il proprio sforzo militare nella Striscia riducendo le truppe impiegate. L'operazione di distruzione dei tunnel ai valichi è ormai a buon punto, come hanno dichiarato gli ufficiali israeliani. Sami Abu Zuhri, capo delegazione del gruppo palestinese che si è recato al Cairo, in Egitto, per trovare un'intesa duratura per un cessate il fuoco, ha tuttavia dichiarato di "non fidarsi" della tregua decisa unilateralmente da Israele. "Invitiamo il nostro popolo a mostrare cautela", ha aggiunto Zuhri. Ai collocui in corso al Cairo non ha tuttavia preso parte il gabinetto di Netanyahu come ritorsione per la morte del soldato israeliano a Rafah. La conta dei morti finora ha raggiunto quota 1.788 per i palestinesi, con 1.8 milioni di sfollati. Le abitazioni distrutte sarebbero 3 mila. Sul fronte israeliano i morti sono stati 64 oltre a 3 civili uccisi dai razzi lanciati da Hamas.

 

Israele ieri ha annunciato di aver avviato delle indagini sul bombardamento della scuola delle Nazioni unite. Ufficialmente, Tsahal avrebbe preso di mira la struttura per colpire un cecchino appartenente al gruppo del Jihad islamico palestinese operante nei pressi della scuola. La condanna internazionale è arrivata per bocca del segretario generale delle Nazioni unite, Ban Ki moon e anche Washington ha richiesto ulteriori indagini sugli attacchi alle strutture dell'Onu. Netanyahu è cosciente che Hamas potrebbe otttenre una crescente solidarietà internazionale dopo il caso del bombardamento di Rafah e lo ha dichiarato anche oggi in un comunicato. Il premier ha ricordato che i terroristi palestinesi usano strutture come scuole e ospedali per proteggere combattenti, utilizzando gli edifici come depositi di armi. Una tesi confermata anche dall'agenzia internazionale dell'Unrwa che ha dichiarato di aver rinvenuto tre razzi nelle proprie strutture.